Ultimamente nei vari media si incappa frequentemente in frasi del tipo “…per i prossimi 5 anni l’azienda XY avrà il monopolio sulla commercializzazione della farina di tale insetto“. Eppure sarebbe bastato poco ai redattori di tali notizie, post, articoli e servizi televisivi per informarsi e capire di non aver capito. Questo avrebbe generato almeno l’opportunità di correggersi prima di diffondere notizie non rispondenti alla realtà.
In queste poche righe che seguono, cercheremo di fare luce su come stanno davvero le cose.
Quando un allevatore di insetti commestibili/produttore di farine presenta alla Commissione Europea la richiesta di autorizzazione (secondo il Regolamento sui Novel Food) per i propri processi/prodotti e la ottiene, ha anche il diritto di richiedere di avvalersi del cosiddetto regime di “data protection” (mini-brevetto, in italiano) il quale, se concesso, consente all’azienda di tenere secretati i dati relativi la propria autorizzazione per 5 anni. Questo regime è stato pensato per tutelare quello che è di fatto il know-how aziendale, frutto di anni di investimenti, ricerca e sviluppo, positiva conclusione del percorso autorizzativo.
Dato che da Giugno 2021 (rilascio della prima autorizzazione Novel Food per il Tenebrio Molitor, la tarma della farina) ad oggi in Europa sono state rilasciate diverse autorizzazioni (6, per la precisione) a soggetti diversi, è ovvio che non esiste alcun monopolio. Volendo forzare le cose, si potrebbe dire che ciascun soggetto autorizzato produce e commercializza in monopolio il proprio prodotto, ma è un’affermazione che dimostra da sé la propria ottusità.
Il mercato delle farine di insetti è un mercato dove le barriere di ingresso sono alte proprio per la necessità di ottenere complesse autorizzazioni aggiuntive rispetto ai prodotti alimentari tradizionali, ma che una volta superate danno accesso ad uno spazio di libera concorrenza dove nessuno è avvantaggiato/penalizzato dalla presenza di monopoli. Anche solo ipotizzare il contrario è atteggiamento da villeggianti domenicali che senza competenze discutono sui massimi sistemi della fisica contemporanea.
Assieme a questo tipo di notizie, si leggono anche parecchi interventi scombinati e traballanti su altri argomenti collegati agli insetti e alla salute, a fantomatici pericoli per chi li consuma. Pescare notizie dal web e utilizzarle senza nemmeno verificarne veridicità e fonte è qualcosa che ci si può aspettare di questi tempi, ma non da giornalisti e professionisti dell’informazione in generale.
Tutto qui.
Una semplice, ma dovuta, puntualizzazione.