Intervista con Carlotta Totaro Fila, fondatrice di Alia
Ciao Carlotta, raccontaci come sei entrata nel mondo degli insetti commestibili
Ho conosciuto il mondo degli insetti edibili circa 10 anni fa, ne ho sentito parlare in un laboratorio di ricerca in Olanda – lavoravo all’epoca come company nutritionist di una multinazionale molto attenta all’innovazione alimentare. Per molti anni non me ne sono occupata, ma ho lavorato su altri prodotti Novel Food lanciati con successo sul mercato italiano. Qualche hanno fa ho partecipato ad un hackathon della FAO a Roma su tematiche di sostenibilità nel settore alimentare proprio con un progetto sugli insetti commestibili. Da quel momento ho iniziato a studiare con attenzione e costanza questo incredibile settore, e non mi sono mai più fermata! Sono rimasta affascinata dalle enormi proprietà nutrizionali di questi “nuovi” alimenti, ma ancora di più mi piace pensare al grande contributo che gli insetti possono dare nella creazione di nuovi sistemi alimentari sostenibili.
Parlaci brevemente del progetto Alia
Alia Insect Farm è una società agricola start up innovativa. Il progetto si basa sull’eccellenza di produzione 100% italiana. Copriamo l’intera filiera, dall’allevamento del grillo sino alla sua trasformazione in farina. Alia significa in latino “qualcos’altro, qualcosa di diverso”. Ed infatti noi produciamo farine sostenibili ricche di proteine alternative. Vogliamo offrire una scelta alimentare in più al consumatore attento alla propria dieta, che cerca alimenti proteici ma sostenibili, senza ormoni o antibiotici nascosti. La scelta del nome Alia nasce anche da una crasi fantasiosa che mette insieme il nome dei miei due figli, A-ndrea e Ceci-LIA. E’ anche per loro che ho voluto realizzare questo progetto. Ognuno di noi può contribuire a lasciare in eredità alle nuove generazioni un mondo più sostenibile. Gli insetti edibili possono giocare un ruolo importante contribuendo ad una maggiore sostenibilità alimentare, coniugando innovazione e rispetto delle risorse del nostro pianeta.
Che caratteristiche avrà la vostra farina?
La nostra farina sarà impalpabile, di sapore e colore tenue, microbiologicamente sicura e rigorosamente made in Italy. Abbiamo sviluppato un processo di trasformazione che utilizza macchinari tecnologicamente all’avanguardia, per un’atomizzazione in continuo con risultati eccellenti.
Per quanto riguarda l’autorizzazione “Novel Food”, come state procedendo?
Abbiamo accolto con entusiasmo i recenti sviluppi a seguito della pubblicazione dell’Opinion sulle tarme della farina. Crediamo che siano un passo importante per consentire finalmente anche in Europa la commercializzazione degli alimenti a base di insetti edibili. Sui grilli il discorso è un po’ diverso: esistono già dei dossier al vaglio dell’EFSA per questa specie di insetti, ma prima di vedere autorizzato l’uso del grillo per gli alimenti potrebbe volerci ancora tempo. Per questo è allo studio un dossier di Alia Insect Farm. Vogliamo essere pronti qualora la situazione rimanesse ferma al punto in cui siamo ora e presentare una nostra richiesta di autorizzazione. E’ un processo lungo e faticoso quello di scrivere un dossier scientifico da sottoporre ad EFSA, e quando sei una piccola start up non è semplice. Però abbiamo iniziato a lavorarci, contiamo sull’aiuto di esperti e competenze multisettoriali, e se la situazione in Europa non si dovesse sbloccare nei prossimi mesi, saremo pronti, in un futuro non troppo lontano, a presentare la nostra application.
Pensi di sviluppare un allevamento verticale? Quando ritieni sarete pronti per la commercializzazione della farina?
Si, il nostro allevamento si svilupperà in verticale. Pensiamo di arrivare sino a 4 livelli in altezza. L’allevamento è suddiviso in stanze modulari ed è attiguo al locale adibito al macello e a quello in cui si trasforma il prodotto in polvere. Sebbene siano ambienti diversi e separati, possiamo seguire le varie fasi della filiera di produzione con grande accuratezza, non ci sono passaggi intermedi.
Il Covid ci ha molto rallentato. Contiamo tuttavia di entrare in produzione entro la fine del 2021. Finché il quadro normativo non consentirà la commercializzazione in Europa della nostra polvere di grillo, ci focalizzeremo solo sul mercato extra EU. Ma l’obiettivo di Alia è certamente quello di competere sul territorio comunitario.
La farina di insetti made-in-Italy avrà un vantaggio nel mercato, per il fatto di essere prodotta -appunto-in Italia?
Lo speriamo. Certamente sarà una farina in grado di competere con le attuali proposte sul mercato per qualità, sicurezza e potenzialità di utilizzo. Stiamo ad esempio studiando una granulometria molto fine per aprire all’utilizzo di questa polvere anche per bevande per sportivi. Puntiamo molto sull’origine della materia prima e sul controllo dell’intera filiera di produzione. Nel breve periodo vorremo mettere a punto un mangime speciale per i nostri grilli, che sarà in parte, almeno per quanto riguarda la frazione cerealicola, prodotto direttamente da Alia Insect Farm nei campi attigui al nostro allevamento. Un mangime a KM 0 sarebbe un grande traguardo.