Intervista a Javon Latimore, fotografo, entomologo e istruttrice di cucina
Raccontaci un po’di te e di come hai conosciuto il mondo degli insetti commestibili
Mentre frequentavo la Iowa State University, ho imparato che abbiamo la terza più grande collezione di letteratura entomologica nella nazione. Sono stata in biblioteca nei giorni seguenti, esplorando le opportunità. Ho scelto un libro a caso senza copertina ed etichettato come “Edible” di Daniella Martin. Dopo aver letto quel libro ho deciso di focalizzare la mia carriera di entomologo sull’entomofagia. Ero già stanca dei cibi di base che mangiamo qui in America e sapere che avrei potuto avere un impatto positivo sul mondo mangiando insetti è stata una grande scoperta.
Qual è la chiave per convincere i consumatori che gli insetti commestibili sono ingredienti eccellenti?
Ho letto un articolo che ha dato un consiglio fenomenale: rendetelo divertente! Seguo questo motto e cerco di ricordare alla gente che anche se ci sembra così lontano da noi, siamo uno dei pochi posti al mondo dove ancora non si mangiano insetti, quindi le nostre papille gustative non sono abituate. Amo la reazione delle persone quando menziono il sushi e come non è diventato popolare negli Stati Uniti fino agli anni ’70, quando una celebrità ci ha messo le mani sopra. Cerco anche di ricordare che quando mangi una mucca, non guardi la sua testa sanguinolenta nel piatto.
Sottolineare il fattore di sostenibilità degli insetti commestibili non fa male, ma fa presa solo sulle persone più avanti in questo senso. Nel complesso, cerco sempre di dare alla gente prospettive ragionevoli. Sulla base della reazione degli interlocutori, posso direzionare la conversazione nella direzione giusta, in modo da metterli a loro agio con l’idea di consumare gli insetti come piatto principale, contorno, guarnizione, polvere proteica, farina, ecc.
Qual è la percezione dei consumatori americani riguardo l’idea di mangiare insetti?
Direi che si dividono circa a metà tra chi è propenso e chi no. Ci sono molti millennials in particolare che consumano e consumeranno felicemente gli insetti, tuttavia ci sono ancora molte persone, giovani e meno giovani, a cui per diversi motivi non piace avventurarsi fuori dalla zona di comfort. E’ per questo che conoscere molteplici punti di vista diventa estremamente importante. Come barista ho la possibilità di parlare con molte persone, anche quelle che non hanno mai mangiato sushi e non oserebbero provare un insetto perché sembra ancora più strano, ma parlarne può fargli almeno considerare l’idea, perché l’insetto commestibile è più sostenibile. Mi piace usare le mie abilità di bartending per valutare le persone e capire in che modo condurre la conversazione.
In Iowa è forse più difficile perché questo stato è molto legato all’agricoltura e alla fattoria tradizionale. Eppure ci sono molte persone che capiscono quello che sto cercando di portare in tavola, perché in fondo anche gli insetti allevati provengono dalle fattorie.
È tutto molto intrigante e adoro la sfida.
Pensi che il food design possa aiutare a superare il “fattore disgusto”?
Sicuramente. Riuscendo a creare familiarità, mangiare insetti è meno intimidatorio. Mangiare un involtino primavera con le camole, che abbiamo servito alla prima classe, che sembra un involtino primavera e ha lo stesso profumo, ti permette di distrarre facilmente il cervello per fargli dire “ok, è solo un involtino primavera”, ed è sicuramente meno complicato che dare in mano a qualcuno una tarma chiedendogli di mangiarla sapendo (e vedendo) che è una tarma.
Qual è il futuro dell’entomofagia in Occidente?
Credo che il futuro dell’entomofagia in l’Occidente sia già qui. Più sono le persone come me, appassionate del portare qualcosa di bello, salutare e sostenibile sulle tavole, più prodotti a base di insetti commestibili verranno proposti, più crescerà la consapevolezza di ciò che è l’entomofagia, e più velocemente crescerà l’interesse.
Sarà una cosa difficile sbarazzarsi dell’entomofagia. Io non lascerò che questa occasione sfugga, e conosco un bel po’ di altre persone faranno altrettanto.
Questo paese consuma già troppe proteine, e gli effetti sulla salute sono evidenti. Come millennial, vedo i miei coetanei più motivati che mai sulla questione della salute, e l’effetto a valanga è perfetto. L’entomofagia è qui per rimanere e ha già trovato la sua nicchia. Crescerà, veloce come vogliamo farla crescere; ma non importa come, comunque crescerà.
Quali sono i tuoi progetti futuri per quanto riguarda gli insetti commestibili?
I miei progetti futuri sono di continuare a portare l’entomofagia nel Midwest in tutti i modi possibili. Intendo promuovere l’entomofagia e convincere le persone ad acquistare e provare questi prodotti, rendendola un concetto subito disponibile per chiunque sia pronto, curioso o semplicemente alla ricerca di qualcosa di diverso.