Intervista a Raphaëlle Browayes, responsabile della comunicazione di Jimini’s
Raccontaci come Jimini’s ha mosso i primi passi nell’industria degli insetti commestibili
Mentre stavano guardando un famoso reality show francese dove i concorrenti dovevano mangiare insetti vivi, Bastien Rabastens e Clement Scellier, due amici d’infanzia, si sono incuriositi! Hanno deciso di assaggiare gli insetti, e quando lo hanno finalmente fatto sono stati sorpresi dal fatto gli fossero piaciuti. Nello stesso periodo, il 2012, la FAO e altre organizzazioni hanno cominciato a mettere in evidenza gli insetti come fonte di proteine per il futuro e a suggerire che dovremmo iniziare a considerarle anche nei paesi occidentali. Hanno notato anche che la popolazione europea non era pronta a consumare insetti. Ecco perché hanno deciso di affrontare la sfida e avviare l’azienda.
Quali sono i prodotti che Jimini’s commercializza?
5 anni fa Jimini’s ha avviato la società sviluppando una gamma di 2 insetti commestibili, speziati e pronti da mangiare per l’aperitivo. Ora abbiamo 12 sapori e 4 specie di insetti. Abbiamo anche lanciato una serie di insetti interi pronti da cucinare, il che significa che non sono speziati e possono essere aggiunti ad un risotto, pasta, hamburger o insalate.
Quest’anno abbiamo lanciato una gamma di 2 barrette energetiche e 2 barrette proteiche con farina di grilli, frutta secca biologica e mandorle. Più recentemente abbiamo sviluppato una gamma di due tipi di pasta con farina di insetti.
Allevate voi i vostri insetti?
No, tuttavia ci forniamo da allevatori europei, prendendo informazioni sui mangimi, lavorando sulla trasparenza e sul controllo delle materie prime. Anche se non alleviamo direttamente gli insetti, controlliamo attentamente la produzione nella nostra struttura vicino a Parigi, con 5 dipendenti a tempo pieno.
Avete un prodotto molto intelligente nel vostro catalogo: l’Apéro Boîte. Qual è l’idea che c’è dietro?
L’aperitivo è un momento perfetto per provare gli insetti perché è un momento di convivialità e le persone sono più propense a lasciarsi andare e provare cose nuove. Così abbiamo pensato che sarebbe stato bello offrire un mix di insetti con diversi condimenti per fare la prima esperienza. Nella confezione aggiungiamo un apribottiglie e sottobicchieri, per organizzare il perfetto apéro con gli amici.
Qual è il prodotto “best seller”?
Le cavallette con peperoncino e pomodoro, mealworms con aglio ed erbette, e la barretta con cioccolato e fichi.
Qual è la migliore strategia di comunicazione per promuovere prodotti a base di insetti evitando il “fattore disgusto”? Pensi che sia un vero problema per il settore?
Il “fattore disgusto” è quasi inevitabile, dal momento che il consumo di insetti non fa parte delle nostre abitudini da secoli. Non importa se interi insetti o prodotti a base di farina di insetti: le persone ci pensano due volte prima di assaggiare. Tuttavia una volta che hanno provato finalmente l’ostacolo si supera, si scopre che sono buoni e tutto diventa più facile. La migliore strategia di comunicazione è probabilmente usare umorismo, divertimento e suscitare sentimenti amichevoli nei confronti degli insetti. In realtà, questo è più un ostacolo che un problema per il settore: non siamo abituati a mangiare insetti, ma le persone possono cambiare le loro abitudini se vedono un reale beneficio. E dato che gli insetti hanno molti vantaggi sia per la nutrizione che per l’ambiente, il loro consumo aumenterà. È solo una questione di tempo e di evoluzione della cultura gastronomica.