Una breve chiacchierata con Marco Ceriani, fondatore di Italbugs, sul nuovo prodotto Xdutch
Raccontaci come nasce l’idea di un prodotto in capsule
Ho sempre lavorato sugli integratori alimentari (sport supplements), negli anni ’90 con una mia azienda e poi come consulente per numerose aziende italiane. Gli integratori sono alimenti speciali, destinati ad una nicchia di persone molto esigenti. D’obbligo conoscere la legislazione e ciò che questo tipo di consumatore ricerca, non è così facile posizionare un prodotto di questo tipo.
Quest’anno Italbugs ha formulato un prodotto particolare “Xdutch”: contiene proteine da insetti ma non viene detto in modo chiaro, perché?
Xdutch è davvero un bel prodotto! Per prima cosa è 100% naturale e sostenibile: ideale sia per la paleo che la raw diet…
Ma gli insetti ci sono?
Certo che ci sono, ma non pensiamo che dire “ehi! guarda questo prodotto a base di insetti…” sia un posizionamento ideale. In questo modo si può stimolare la curiosità (o il disgusto) ma poi il gioco “Mangiare insetti? Fatto!” finisce.
In Italbugs preferiamo un posizionamento più a lunga durata e meno d’effetto. Un conto è parlare di insetti, altro è sostenere e validare un concetto di “clean protein”. Ecco, noi vendiamo proteine pulite per la salute e l’ambiente. E’ l’eredità lasciata da FAO prima e da Expo2015 dopo.
Gli insetti come cibo sono dunque ancora da sdoganare anche per Italbugs?
No! Noi, come molti sanno, produciamo in Olanda e qui sono una realtà consolidata che è entrata nei supermarket da molto tempo. Noi produciamo matrici alimentari a carattere funzionale che hanno poco a che vedere con l’origine. Facciamo un gioco: i BCAA (aminoacidi ramificati) da dove arrivano? Risposta: possono essere di sintesi o di origine vegetale. Chi li utilizza si è mai chiesto da dove arrivano? No! E ancora: l’acido ialuronico, icona del mercato beauty, da dove viene? Bovino, cresta di gallo o sintesi?
Ecco, noi produciamo prodotti pensati per la salute dell’ambiente e quella del consumatore. Lo sdoganamento degli insetti come cibo è qualcosa che ormai riguarda solo l’Italia.
Dunque a Italbugs il mercato italiano non piace?
L’Italia è un paese con una grande cultura alimentare (patrimonio da conservare) e un’età media davvero elevata. Per noi è importante essere italiani, e “pensare italiano” significa essere portatori di valori immateriali come il gusto, la cultura e l’arte. Ma significa anche saper portare questi valori all’estero.
Noi non diciamo che le nostre capsule contengono insetti, preferiamo dire che abbiamo fatto un prodotto buono, naturale e performante. Ci abbiamo messo molti ingredienti naturali e aromi funzionali. Insomma Xdutch non è un piatto di lumache o un insetto appoggiato sulla pasta o sulla pizza.
Gli assaggi di insetti come ingredienti di pietanze però aiutano a sdoganare l’insetto nel piatto…
In occidente l’insetto nel piatto, per motivi culturali, non piace a nessuno! Chi dice il contrario non ha capito niente! Il problema non è disgustare il consumatore, nessuno metterebbe mai in bocca un granchio vivo e nemmeno una lumaca. La vera sfida è educare ad un consumo più salutare e sostenibile del cibo, che è sempre meno sano, sicuro e disponibile.
Aiuta ad aprire il mercato solo chi lavora bene e rispetta le regole, sfidarle o aggirarle serve solo ad aiutare a chiuderlo. Basta guardare al settore degli integratori alimentari, a quello dei surgelati e alla vendita dei microonde: mercati rimasti di nicchia principalmente a causa della cattiva informazione.
Quindi, tu che sei pioniere di questo settore, come vedi il prossimo futuro?
Il futuro della food innovation parte dal Legislatore, senza leggi non c’è mercato. L’Italia purtroppo, in Europa e in questo campo, è un attore passivo, mentre altri sono molto più avanti e sono già arrivati sugli scaffali con prodotti a base di insetti, per noi l’insetto è sempre e solo il cibo del futuro!