Intervista con Michele Ruggeri di Microvita
Parlaci di come è nato il progetto Microvita
Microvita è un marchio storico che racconta l’innovazione, l’esperienza, l’allevamento e la commercializzazione degli insetti cominciata già da 40 anni grazie ai miei genitori Luigi e Giovanna. Il testimone ora è passato a me e mi occupo di insetti e della loro commercializzazione in vari settori: ricerca, cibo vivo per rettili e altri animali, pesca sportiva, lotta biologica alla mosca domestica, entomofagia e produzione di farine per la zootecnia.
Che prodotti offrite?
Il nostro pacchetto comprende la fornitura di imenotteri pteromalidi parassiti della mosca domestica da utilizzare negli allevamenti zootecnici e nelle discariche urbane.
Alleviamo grilli (Acheta domestica), Tenebrio molitor, Galleria mellonella come insetti da pasto per animali.
Alleviamo anche mosca domestica come ospite naturale degli imenotteri e vendiamo le larve congelate per ornitologia.
Come ti sei interessato agli insetti commestibili?
Negli anni 80’ mio padre fu contattato dal Prof. Giaccone dell’Università di Padova per fornirgli gli insetti da cui ricavava elementi per lo studio di proteine alternative e da allora ci siamo interessati al settore.
Nonostante i tanti anni già passati a preparare gli insetti come cibo per l’alimentazione umana, solo negli ultimi anni l’Europa ha legiferato e sostenuto questo progetto.
È evidente che saremo pronti per il 2018 a mettere in commercio i primi Insetti commestibili in Italia.
Su questo argomento collaboriamo anche con partners pubblici e privati per mettere a punto produzioni industriali di grande interesse.
Quali sono le principali difficoltà da affrontare quando si allevano insetti in un ambiente artificiale?
Allevare insetti comporta lo stesso impegno di qualsiasi altra specie. Occorre avere la massima conoscenza dell’insetto e ricreare un ambiente il più possibile simile a quello naturale.
Spesso l’habitat è lo stesso dell’uomo, vedi la mosca, ma occorre sapere come fargli fare le uova, come raccoglierle e farle sviluppare.
Le produzioni in cattività sono a ciclo continuo per tutti i 365 giorni l’anno, Natale e Pasqua compresi.
Nel vostro allevamento si è mai verificato il fenomeno chiamato “collasso della colonia”?
Non esiste un fenomeno di collasso della colonia, esiste un’incuria dell’uomo che ha commesso un grave errore nell’allevare.
Può aver dato cibo contaminato, può essere soltanto l’impianto di condizionamento, può aver lasciato sopraffare l’insetto allevato dal parassita, può aver sbagliato cibo bloccando così la riproduzione etc…
Quali sono i vostri progetti futuri in tema di entomofagi umana?
Per ora ci concentriamo sull’allevamento massivo di grilli, cavallette e tarme per la messa a punto di snacks, pasta e farine di insetto.
La nostra azienda ospiterà periodicamente degustazioni a tema per far risaltare l’importanza della cucina e la ricerca di gusti affini alla tradizione mediterranea.
Pensi che gli insetti commestibili avranno successo in Italia?
Mio padre mi racconta sempre che vent’anni fa, in America, fu ospite in un ristorante abbastanza importante e mandò indietro un piatto di pesce crudo non sapendo che si servisse così… era sushi. Noi ragazzi di oggi andiamo con la stessa disinvoltura a mangiare la pizza o al ristorante giapponese.
Quattro continenti mangiano regolarmente insetti e come loro si sono abituati alle eccellenze italiane…noi ci abitueremo a questo cibo del futuro.