Intervista a Maria Luisa Ferro, direttrice di Gryo
Parlaci brevemente dell’azienda e di come ti sei interassata agli insetti commestibili
L’interesse per gli insetti commestibili nasce da due passioni principali: tendenze alimentari e cibo sostenibile. Sono sempre stato affascinata da ciò che fa considerare gli alimenti come sani e alla moda, e in quale maniera questo cambia nel tempo e tra culture diverse. Ad esempio, uno dei più lussuosi cibi di oggi, l’aragosta, durante il periodo vittoriano veniva dato ai prigionieri in quanto ritenuto cibo per poveri. Anche i pomodori erano una volta considerati velenosi e non ci sarebbe stato un vero freak show senza che la gente potesse guardare disgustata qualcuno mangiare un pomodoro. Mi affascina anche il modo in cui le persone sono assolutamente bene disposte nei confronti dei crostacei, ma hanno ancora problemi a mangiare gli insetti – I gamberetti sono praticamente gli scarafaggi del mare! Per quanto sia anche un interesse, ambiare sul serio le nostre abitudini alimentar iè una necessità assoluta per noi, se vogliamo avere un impatto positivo sull’ambiente. L’attuale dieta occidentale ha conseguenze piuttosto disastrose per il nostro pianeta e non possiamo continuare con questo nostro modo di fare. È ampiamente riconosciuto che l’unica cosa che gli esseri umani possono fare per diminuire realmente la loro impronta in termini di carbonio è mangiare molta meno carne e ottenere proteine da più fonti eco-compatibili, cioè piante e insetti. Come persona con un background politico collegato alla sostenibilità, salire a bordo di Gryo è stato qualcosa di natuarale.
Quali prodotti commercializzate in questo momento?
Per ora le barrette con ingredienti naturali e farine a base di grilli e larve. Abbiamo anche appena lanciato la nostra gamma per i vegani, che contiene proteine derivate dalla canapa invece che dagli insetti. Tutte le nostre barrette sono senza glutine, latticini, soia e zucchero raffinato, il che li rende uno snack sano e delizioso. Inoltre non volevamo scendere a compromessi sul gusto, così siamo arrivati a proporre tre sapori unici: Pistacchio&Cioccolato scuro, Ginger&Fichi e Albicocca&Timo.
Dove prendete gli insetti e la farina?
Dalla Spagna e dal Canada. Abbiamo appositamente selezionato le aziende che fornissero materie prime di qualità e biologiche.
Cosa pensi della normativa dell’UE in materia di insetti commestibili?
E’ un momento emozionante: le regole sono ancora un po’ incerte ma stanno per cambiare.
Ovviamente siamo entusiasti che Paesi Bassi, Regno Unito, Belgio e Svizzera in qualche modo permettano già di lavorare con gli insetti commestibili…ma non possiamo aspettare oltre per far recuperare il ritardo al resto d’Europa! Ovviamente, rispettiamo la necessità di un’adeguata regolamentazione, proprio come per tutti gli altri alimenti, ma sarebbe bello ottenere questa approvazione il più presto possibile, in modo che nessun paese resti indietro!
Qual è il futuro dell’entomofagia umana in Europa?
Credo che sarà normalizzata abbastanza rapidamente. I nostri predecessori hanno fatto un grande lavoro nel cominciare a cambiare la percezione sull’entomofagia, e adesso siamo qui a normalizzare gli insetti come un altra normale fonte di proteine. Non appena l’entomofagia non sarà più qualcosa “fuori dal comune” in Europa, potremo iniziare veramente a sperimentare e ricreare tutti i deliziosi cibi di cui godiamo, ma con gli insetti come base proteica.
Che tipo di informazione potrebbe migliorare l’accettazione degli insetti commestibili nei paesi occidentali?
Finora, la maggior parte dei messaggi diffusi dai media sono stati basati soprattutto sulla sostenibilità dell’utilizzo degli insetti come fonte di proteine. Penso sarebbe bello ora puntare di più sul fatto che gli insetti hanno un ottimo sapore e di come possano essere una parte sana della dieta occidentale.
Oltre a questo, sarebbe interessante puntare su fatti divertenti, su come le tendenze alimentari cambiano e su come, alla fine, tutto questo sia semplicemente una questione di percezione.