Intervista ad Alberto Franco, fondatore di LagunaLab
Ci racconti il progetto LagunaLab e come si è interessato al tema degli insetti edibili
LagunaLab è un progetto di Cimi S.r.l., un azienda nata al fine di allevare gamberi d’acqua dolce (Astopotamobius pallipes). Nel 2014 tutta la produzione è andata perduta in seguito all’arrivo nelle nostre acque del gambero rosso della Louisiana (Procambarus clarkii), che è portatore sano di una patologia fungina la quale ha causato la morte della nostra specie autoctona. Dopo questa disavventura, volevo trovare un’altra produzione innovativa e d’avanguardia, e assieme a Marco Meneguz ( Dottorando presso la facoltà di Agraria di Torino) abbiamo cominciato la messa a punto di una stanza per l’allevamento degli insetti. Dopo qualche mese si è aggiunto un altro studente della facoltà di Torino (Alberto Zamprogna) e abbiamo deciso di dare un nome a questo gruppo di lavoro. Da qui LagunaLab. Va però precisato che il nostro progetto non riguarda solamente gli insetti. Infatti, la nostra idea è quella di create un sistema agricolo integrato in cui unire varie produzioni animali e vegetali (pesci, polli, vacche, suini, e insetti oltre ad alberi da frutto e verdure) in modo da creare numerose interazioni positive tra i vari elementi che risultino in un aumento esponenziale dell’efficienza produttiva e dell’uso delle risorse naturali.
Quale è la funzione degli insetti edibili nel vostro progetto?
Gli insetti hanno un enorme potenziale da molteplici punti di vista. Prima di tutto possono essere di grande aiuto per quanto riguarda lo smaltimento dei reflui zootecnici. Lo smaltimento di questi ultimi comporta di norma ingenti spese per gli agricoltori. I nostri insetti sono estremamente più rapidi, per esempio, dei lombrichi nel convertire il substrato in materiale organico. Va precisato comunque che gli insetti che vengono utilizzati per questa funzione non potranno essere utilizzati come insetti edibili. D’altra parte, gli scarti vegetali sono permessi come substrato di crescita per insetti destinati all’alimentazione (come per esempio l’insetto che trattiamo principalmente: la mosca nera soldato, Hermetia illucens).
Beneficiate di finanziamenti pubblici o privati?
Al momento ci finanziamo autonomamente. Ma in un certo senso, dal momento che i miei due collaboratori sono dell’università pubblica, si potrebbe parlare di finanziamento pubblico (ride). Abbiamo tentato vari bandi a vari livelli istituzionali (regionali, nazionali, europei) vincendone alcuni e perdendone altri. Siamo sempre alla ricerca di bandi e progetti a cui partecipare.
Cosa pensate del futuro di questa industria?
Siamo convinti che il potenziale degli insetti sia enorme. L’industria crescerà sicuramente in modo esponenziale, soprattutto dal 1 Luglio di quest’anno in cui le farine di insetto verranno autorizzate per l’alimentazione dei pesci nell’acquacultura. Ne vedremo delle belle. Speriamo che le Asl e gli Istituti di controllo e monitoraggio siano rapidi ad adeguarsi in modo da poter essere competitivi con gli altri paesi europei. Al di la delle Alpi infatti, vi sono già grandi capitali in movimento.
Qual è l’ostacolo principale al momento?
Il processo legislativo è lento e in molti aspetti poco chiaro. Allo stesso tempo questo ci permette di avere tempo per acquisire conoscenze senza dover per forza effettuare grandi investimenti o competere con grandi gruppi.
Cosa pensa dell’entomofagia umana?
Penso che l’entomofagia sia il futuro. Nei prossimi 30 anni la popolazione aumenterà di 2,5 miliardi di individui. Il nostro sistema alimentare va ripensato in modo da aumentare da un lato la sicurezza alimentare e dall’altro la sostenibilità delle produzioni. Infatti al momento nei paesi occidentali, circa il 30% del cibo viene gettato e sprecato ogni giorno. Stiamo parlando di ingenti risorse nutrizionali che vengono perdute. Aumentare l’efficienza dei cicli produttivi è essenziale, e gli insetti posso esserci di grande aiuto. In aggiunta, nei paesi in via di sviluppo le maggiori deficienze alimentari sono correlate a ferro, zinco e proteine, e molti insetti contengono alte quantità di questi elementi, in molti casi anche maggiori dei valori contenuti nelle carni di altri animali!
Quali sono i vostri progetti per i prossimi due anni?
Speriamo di finire la nostra fattoria situata a San Biagio (Cuneo, Piemonte) e di far partire il sistema intero. Speriamo di poter presto vendere i nostri prodotti alimentari di alta qualità (Vegetali, Vacche, Suini, Polli, Pesci e Insetti) a negozi specializzati e Ristoranti di alto profilo.
Per saperne di più potete visitare il nostro sito o la nostra pagina Facebook.