Era la fine dell’ultima lezione del corso “insetti come alimenti e mangimi”, gestito dal Prof. Joop van Loon (laboratorio di Entomologia) insieme a molti professori e ricercatori provenienti da diversi reparti (entomologia, acquacoltura, sistemi di produzione animale, tecnologia alimentare, sicurezza alimentare, nutrizione animale), che affronta il tema degli insetti per l’alimentazione umana e animale da prospettive multi, inter e trans-disciplinari che coinvolgono le scienze naturali, e quelle socio-economiche.
Durante il corso abbiamo dovuto effettuare vari lavori di gruppo, e uno di questi era quello di trovare una buona idea per un alimento a base di insetti da vendere nel mercato del Nord America. Da tutte le idee sarebbe stata selezionata la migliore attraverso una votazione, e per il gruppo vincitore era previsto un piccolo premio.
Dopo molte ore di lezioni, tutti avevano ormai una buona conoscenza su ciò che è necessario fare per elaborare un insetto e trasformarlo in un alimento appetibile e apprezzabile per il consumo umano, dai metodi di raccolta a le tecniche di bio-frazionamento.
Il concorso non si basava solo sul trovare l’idea migliore, ma anche il modo migliore di commercializzarla, di darle appeal nei confronti del pubblico.L’esperienza del gusto si basa principalmente sulle memorie gustative, di conseguenza è stato importante sviluppare una buona strategia per dare al consumatore un prodotto che potresse rappresentare non solo una “novità”, ma anche qualcosa che potesse diventare parte di una dieta comune. In effetti, uno dei maggiori problemi per quanto riguarda il consumo di insetti è che funzionano molto bene per un’esperienza, per fare una prova, ma poi diventa difficile trasformare quel consumo in abitudine.
In questo senso, due regole principali sono importanti da seguire: prima di tutto, per i consumatori occidentali è fondamentale non riconoscere l’insetto nell’alimento. Visivamente funziona meglio includere gli insetti in una ricetta come farina o polvere. In secondo luogo, la coerenza alimentare deve essere seguita: gli insetti sono composti principalmente di proteine e grassi, quindi può essere considerata come carne salata, perciò l’idea di includerli per esempio, in cioccolato o dolci potrebbe essere visto come un non-senso.
Al concorso sono state presentate molte idee brillanti, dagli integratori proteici, ai liquori contenenti insetti, ideale per i party tra studenti, come il liquore tradizionale “mezcal”, che include il verme (Hypopta agavi) o il punteruolo (Scyphophorus acupunctatus) sul fondo della bottiglia.
Alla fine il vincitore è stato “Crickerita”, una pizza che contiene nell’impasto il grillo messicano comunemente noto come “Chapulin” (gen. Sphenarium). L’idea è stata portata da due studenti italiani ed è stata selezionata sia per la semplice fattibilità che per il fascino che potrebbe avere sui consumatori del mercato nordamericano.
E il vincitore è…
[:it]Blatte per innovare l'industria alimentare in Brasile[:en]Cockroaches to innovate the food industry in Brazil[:]Future Proteins Summit