Intervista con le studentesse Andressa Jantzen e Lauren Menegon (foto) e la Prof. Myriam Salas Mellado, Scienze e Tecnologie Alimentari del Laboratorio dell’Università Federale di Rio Grande (Brasile).
Avete recentemente concluso uno studio sulla produzione di farina da insetti commestibili. Come vi siete interessate a questo argomento?
Durante il tentativo di innovare l’industria alimentare in Brasile il nostro viaggio ci ha portato all’idea di usare gli insetti commestibili per il consumo umano. Grazie alla nostra approfondita ricerca abbiamo concluso che gli insetti offrono vantaggi specifici perché sono eccezionalmente efficienti nel convertire ciò che mangiano in prodotti che possono essere consumati dagli esseri umani, l’attuale efficienza di conversione alimentare degli insetti può essere 20 volte superiore a quella del bestiame. Con gli insetti infatti si può disporre di fonti di proteine che possono arricchire la dieta umana, soprattutto per le persone che soffrono di malnutrizione, e il loro consumo può aiutare a ridurre l’impatto ambientale negativo del bestiame, richiedendo molto meno spazio e generando meno inquinamento; questi fattori sono stati abbastanza per convincerci per avviare la ricerca.
Che tipo di insetto avete usato e perché?
Abbiamo scelto di utilizzare lo scarafaggio (Nauphoeta Cinerea) per del suo alto valore proteico, che è quasi il 65%. Contiene 8 dei 9 aminoacidi essenziali esistenti, e acidi grassi di alta qualità di come omega3 e omega9.
Quali sono stati i risultati dello studio?
Abbiamo concluso che il pane nella cui formualzione è stato aggiunto il 10% di farina di scarafaggio, ha presentato un incremento del valore proteico del 49.16% rispetto al pane che veniva preparato solo con farina bianca. I cambiamenti nelle caratteristiche qualitative del prodotto sono quasi impercettibili e questo è stato dimostrato dall’analisi sensoriale, dove abbiamo ottenuto risultati superiori al 75% in tutti i parametri analizzati rispetto al tasso di accettazione.
Avete ricevuto finanziamenti pubblici/privati o istituzionali?
La ricerca è stata sviluppata nel laboratorio di Tecnologie Alimentari dell’Università. Riceviamo solo il sostegno istituzionale.
A che punto è l’accettazione dei prodotti con insetti commestibili in Brasile?
Purtroppo non c’è ancora nessun tipo di prodotto alimentare a base di insetti qui in Brasile. La nostra ricerca è senza precedenti in questo settore e abbiamo intenzione di aprire le porte a questo mercato. L’Agenzia nazionale di sorveglianza sanitaria (ANVISA), che è l’agenzia responsabile per l’autorizzazione di nuovi prodotti alimentari in Brasile, non ha ancora approvato l’uso di insetti per il consumo umano. Stiamo per inoltrare la richiesta proprio a questo scopo, per poi commercializzare i nostri prodotti.
Pensate che l’entomofagia umana ci potrebbe aiutare a migliorare il nostro sistema di produzione alimentare e a proteggere l’ambiente?
Crediamo di sì. In futuro la sfida più grande per l’umanità sarà quella di produrre cibo in quantità crescenti, di conseguenza, gli insetti possono diventare un’importante fonte di cibo. FAO elenca i vantaggi della produzione di insetti su larga scala: sono necessari 2 kg di mangime per produrre 1 kg di insetti, mentre i bovini richiedono 8 kg di mangime per produrre 1 kg di carne. La loro produzione è estremamente ecologica perché utilizzano molta meno acqua, producono meno gas serra dei bovini e alla fine del processo si riesce a utilizzare l’insetto nella sua interezza, che non è il caso con il bestiame poiché molte parti quali zoccoli, piedi, denti, ossa e pelle, vengono scartate e comunemente usate nella produzione di mangimi.