Intervista a Antoine Hubert, Ceo di Ynsect e Presidente di IPIFF
Parlaci brevemente della visione che hai avuto e di come quella visione ha portato alla nascita di Ynsect
Ynsect è una società innovativa che si è specializzata in allevamento insetti su larga scala e nella loro conversione in composti diversi. Questi composti, che sono principalmente proteine e lipidi, sono studiati per soddisfare le esigenze dei mercati degli alimenti per animali (di allevamento e domestici). Altri composti, come la chitina, sono particolarmente rilevanti per il mercato della chimica verde. Io e i miei tre soci abbiamo fondato Ynsect nel 2011 perché convinti che gli insetti sono uno degli elementi costitutivi fondamentali per un sistema alimentare globale più sostenibile.
Per le aziende occidentali, la meccanizzazione e meno lavoro umano sono l’unica ricetta per ridurre i costi?
Al fine di accedere ai mercati dei mangimi, dei prodotti alimentari e chimici, una società deve soddisfare 4 punti: grandi volumi, prezzo competitivo, alta qualità e standardizzazione dei prodotti e performance. La meccanizzazione è un modo concreto per raggiungere i tre primi obiettivi. E’ stata la tendenza naturale in tutta la produzione animale nel secolo scorso, che ha portato alla riduzione dei costi e alla commercializzazione delle proteine animali a prezzi accessibili per un’ampia gamma di consumatori. Un maggiore apporto di lavoro umano potrebbe essere rilevante in alcuni mercati a più alto valore, come quello del cibo derivante da agricoltura cooperativa: piccole aziende che demandano la lavorazione degli insetti allevati ad una struttura centrale. E’ già il caso nel Nord Est della Thailandia, con i grilli prodotti per il consumo umano.
Pensi che la Cina (e l’Oriente in generale) sarà un mercato ricco per i prodotti di alta qualità/certificati/ made-in-UE a base di insetti commestibili?
La Cina è il primo importatore di farina di pesce al mondo, per le esigenze dell’industria nazionale di produzione di gamberi e maiali in particolare. Anche tutta l’area ASEAN è importatrice di grandi quantità di farina di pesce dal Sud America. C’è chiaramente spazio per i mangimi di alta qualità a base di insetti, che ad un prezzo competitivo potrebbero affiancare le importazioni di farina di pesce, in particolare data la costante diminuzione dei volumi disponibili della stessa. Avrà ancora più senso ad un certo punto esportare know-how e tecnologie UE, e in futuro produrre localmente per questi mercati.
Come Presidente di IPIFF, ci puoi dire cosa possiamo aspettarci -in termini di sviluppo normativo- da parte dell’UE nel 2017?
IPIFF ha fatto un enorme lavoro negli ultimi mesi con diverse Istituzioni europee in termini di sensibilizzazione e discussione. L’UE si sta chiaramente muovendo verso l’apertura del settore aquafeed ai mangimi a base di insetto. E’ ragionevole pensare che il Comitato permanente dei 28 Stati membri darà il via libera sul tema nei prossimi mesi, il che dovrebbe auspicabilmente portare ad una apertura di questo mercato essenziale per l’industria degli insetti. Sul versante food, IPIFF è impegnata per una transizione verso il nuovo quadro Novel Food appena possibile nel 2017, invece di attendere gennaio 2018. Gli imprenditori otterranno risparmi di tempo e denaro dato che il nuovo quadro normativo introduce una procedura europea centralizzata, che dovrebbe portare ad autorizzazioni più veloci e costi ridotti.
Puoi darci qualche aggiornamento anche sulla nuova task-force di IPIFF?
IPIFF ha creato la prima task-force dedicata alla materia Novel Food. L’obiettivo principale di questa task-force è quello di fornire una guida ai membri IPIFF –per esempio i produttori di alimenti a base insetti per consumo umano- nella preparazione delle domande di autorizzazione di questi prodotti come novel food: lo scopo è quello di garantire che il contenuto di queste richieste sia conforme ai requisiti e alle aspettative delle Autorità europee coinvolte nel processo di valutazione e autorizzazione (vale a dire la Commissione Europea, l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare e le Autorità degli Stati membri), cercando di avere coerenza tra i requisiti richiesti dalla UE e le specificità/realtà del settore.
Questa task-force ha anche lo scopo di incoraggiare le imprese produttrici di insetti a collaborare per il deposito di domande congiunte e/o la condivisione dei costi relativi.
L’industria degli insetti commestibili è già forte, organizzata, attraente per gli investitori abbastanza per essere considerata sulla “retta via” per il successo di mercato?
IPIFF è un buon esempio di strutturazione e professionalizzazione. Le aziende stanno dimostrando che è meglio lavorare insieme su alcuni argomenti invece di competere in tutti. Le nuove associazioni continentali come NAEIC in Nord America e AFFIA nel sud-est asiatico sono altri ottimi segni di questa tendenza organizzativa.
Gli investitori sono in genere alla ricerca di aziende che dimostrano di avere tecnologie avanzate e uniche, un vero e proprio know-how con comprovata esperienza nelle vendite. Molte aziende del settore insetti sono attualmente in questa fase, e più fondi si raccoglieranno, più questo attirerà nuovi investitori.
Ogni azienda può trovare la categoria di investitore più adatta alla propria fase di sviluppo: Crowdfunding, Business Angels, Seeds & Early Stage Venture Capital, Late stage Private Equity, M&A, IPO, etc. L’acquisizione di Enviroflight da parte di Intrexon avvenuta nel 2016 è un segno concreto della crescente attrattività del settore.
L’industria degli insetti commestibili è chiaramente una disruptive-innovation che rende possibile l’accesso a contributi pubblici e finanziamenti a livello di Stati membri o a livello dell’Unione europea (Horizon 2020). Potrebbero essere un importante finanziamento complementare a quello azionario. L’industria europea degli insetti è già leader tecnologico a livello mondiale e può mantenere questo vantaggio strategico grazie a queste abbondanti fonti di finanziamento.
Che cosa puoi suggerire ai nuovi giovani imprenditori che vogliono investire nel settore?
Gli imprenditori che sono interessati a sviluppare una società nel settore dovrebbero pensare in dettaglio alla loro proposta e al loro modello di business e posizionarsi in modo rilevante nel panorama competitivo al fine di convincere gli investitori a sostenerli.
Li incoraggiamo fortemente ad aderire IPIFF, perché l’unità fa la forza e un gruppo di start-up è in grado lanciare il messaggio a volume più alto.
Io consiglio anche di non sottovalutare la difficoltà di lavorare con animali vivi. Allevare insetti anche su piccola scala richiede competenze specifiche nel campo della biologia e dell’allevamento. La mancanza di queste competenze potrebbe portare al fallimento del progetto. Vorrei consigliare agli imprenditori, in via prioritaria, di raccogliere competenze rilevanti e diversificate nella propria squadra. E’ sempre segno di maturità e successo l’assumere persone più qualificati di noi!
Quali sono i tuoi obiettivi nel breve periodo (1-2 anni)?
Ci auguriamo che la normativa europea avanzi per quanto riguarda il mercato della mangimistica per acquacoltura, che sarà una tappa fondamentale per IPIFF e per tutto il settore, tra cui Ynsect naturalmente. Non appena avremo questa luce verde, saremo in grado di preparare la prossima fase di sviluppo, verso l’aumento delle nostre capacità produttive per soddisfare le richieste del grande mercato europeo, ma anche oltre i suoi confini.