Bistecca di manzo o spiedini di grilli?
Mi sono sempre chiesta cosa influenzi i gusti alimentari delle persone, se fosse pura irrazionalità o se ci fosse una ben precisa ragione a riguardo.
Con il libro “Buono da mangiare” dell’antropologo americano Marvin Harris credo di aver trovato una spiegazione convincente e ben argomentata.
L’autore ha esaminato le motivazioni per cui si preferisce un cibo ad un altro.
Molto spesso non sono ne i valori nutritivi ne la carica microbica contenuta in un alimento a renderlo adatto o meno al consumo umano, bensì la sua disponibilità immediata e massiva.
Perché per un europeo o un americano gli insetti sono disgustosi e pieni di germi?
Perché invece Cinesi, Indios del Sudamerica, abitanti del Madagascar e molti altri trovano gli insetti deliziosi?
Gli insetti sono nutritivi?
Sul piano nutritivo la carne degli insetti eguaglia le carni rosse ed il pollame, infatti gli insetti hanno un’elevata quantità di contenuto lipidico e proteine nobili.
Mangiarli allo stato di pupa o di larva oppure strappar via le zampe e ali degli adulti per consumare solo le parti soffici risolve anche il problema della chitina, sostanza indigeribile per l’uomo.
Gli insetti potrebbero veicolare e ospitare funghi, virus, batteri o protozoi che possono recar danno alla salute ma solo in assenza di allevamenti sufficientemente curati dal punto di vista igienico-sanitario.
E se la carne fosse contaminata? La soluzione è semplice: cuocerla.
Gli insetti sono davvero così sporchi?
Stabilito che gli insetti possono essere consumati senza rischi, resta il fatto che molti di essi vengano associati a sporcizia e malattie.
Contrariamente a ciò che si pensa la maggior parte degli insetti trascorre l’esistenza all’aperto, in grandi spazi, lontano dagli uomini, cibandosi di erba, foglie e legno.
Quindi non è la semplice associazione con lo sporco sufficiente ad attribuire a un cibo la reputazione di malsano.
Perché gli insetti vengono esclusi in alcune diete?
Gli insetti sono tra le creature più abbondanti sulla faccia della terra, sono facili da catturare e presentano un elevato ricavo in termini di proteine e calorie per unità di peso.
Il rapporto costi benefici che si può trarre dalla cattura e dalla preparazione alimentare degli insetti risulta piuttosto sconveniente se comparato con quello delle più comuni specie di animali allevati.
Ciò spiega come mai l’abitudine di mangiare insetti scomparve dalle tavole europee e nordamericane a favore di quella di mammiferi e vertebrati di medie dimensioni.
In assenza di altre fonti animali sono un’ottima fonte di calorie, lipidi e proteine.
Gli insetti possiedono ottime qualità nutrizionali e se allevati correttamente sono sicuri dal punto di vista igienico-sanitario.
In aree in cui altre fonti di proteine, lipidi ed energia siano assicurate da altri vertebrati di dimensioni maggiori, non è conveniente includere gli insetti nella dieta in termini di costi-benefici.
Gli insetti non mangiati non svolgono nessuna altra “visibile” funzione utile all’uomo (eccetto poche eccezioni come le api ad esempio) e il passaggio da inutile a nocivo e malsano è molto facile; ecco quindi che gli insetti diventano l’immagine di sporcizia e malattie.
Di conseguenza non è che non li mangiamo perché sono sporchi e disgustosi; bensì sono sporchi e disgustosi perché non li mangiamo.