Intervista a Damien Huysmans, fondatore (con la moglie Anne) e CEO di Green Kow
Sei uno dei pionieri dell’entomofagia in Europa, quindi raccontaci di come e quando gli insetti commestibili sono entrati nella tua vita.
Quando abbiamo iniziato nel 2011, con alcuni scienziati in laboratori di ricerca universitari, tutti dicevano: “Gli insetti sono fantastici, non solo a livello nutrizionale, ma il loro allevamento ha un bassissimo impatto sull’ambiente. Questo sarà sicuramente il cibo del futuro”.
Abbiamo sentito queste cose per trenta o quaranta anni! Ma quel futuro non arriva mai…
Anne e io ci siamo detti “Il futuro è adesso! Gli insetti commestibili: è bene parlare di loro, ma soprattutto è importante agire e mangiarli”. Così nel 2012 abbiamo fondato Green Kow Company.
Cosa ti ha fatto capire che gli insetti commestibili potevano essere anche un business?
Prima di tutto, come ho già detto, abbiamo voluto agire. Ma avevamo anche la nostra particolare visione di marketing.
Per noi occidentali non è facile da mangiare l’intero insetto, perché abbiamo perso l’abitudine a farlo. Inoltre, quando si mangia una bistecca nessuno ti mostra la mucca morta piena di sangue… Abbiamo scelto di sviluppare prodotti (specialità alimentari) contenenti insetti mescolati nelle preparazioni a base di erbe. Siamo partiti con gli spalmabili: carota-verme della farina e pomodoro-verme della farina. Prodotti facili da usare e facili da condividere con parenti, amici, colleghi… sapori che potessero suggerire quelli dell’infanzia. Ma anche sapori molto ben “costruiti” perché abbiamo la possibilità di lavorare con lo Chef stellato Sang Hoon Degeimbre (L’Air du Temps in Liernu – Belgio). Altri prodotti che stiamo sviluppando, basati sulla stessa filosofia, seguiranno presto. E vi invitiamo a scoprirli.
Vorrei però sottolineare che non ci riteniamo più smart di altri produttori. Abbiamo semplicemente applicato la nostra idea sul come integrare gli insetti al cibo. E c’è sicuramente spazio per altri punti di vista, per altri produttori e altri prodotti…dopo tutto non sono né gli agricoltori né i produttori o i distributori che creano la richiesta di mercato, ma i consumatori. Sono loro a scegliere i prodotti più attraenti, quelli che intendono acquistare, che li soddisferanno (o meno) e che, si spera, diventeranno abituali.
Quali sono i prodotti che Green Kow commercializza attualmente?
Naturalmente i nostri primi cavalli di battaglia: gli spalmabili (pomodoro-verme della farina e carota-verme della farina).
All’inizio abbiamo avuto anche una crema al cioccolato. Ma il prodotto non era al 100% pronto per il mercato, ma in questo momento lavoriamo su una prossima versione commerciale.
Ci sono anche altri prodotti su cui stiamo lavorando. Ma sono ancora “segreto”.
Qual è il vostro prodotto “best seller”?
Questo è ovviamente un segreto commerciale.
Sono sicuro che potrete capire che non abbiamo intenzione di regalare le nostre migliori idee ad altri produttori…
L’Europa è il vostro mercato principale?
Sì. Ed è già abbastanza difficile! A causa dei regolamenti sui novel foods. Ma delle abitudini culturali collegate all’alimentazione.
Il mercato europeo presenta comunque anche molte opportunità. Molti consumatori con alta scolarizzazione ed elevato livello economico, mercato globale, area geografica relativamente piccola (vicinanza) con facilità di trasporto, etc.
Pensi che l’UE dovrebbe prestare più attenzione (e più rapidamente) al settore degli insetti commestibili?
Le cose stanno andando bene. Guardiamo quanto abbiamo già fatto dal 2012 (da quando è uscito il documento della FAO sugli insetti commestibili)!!
Naturalmente le cose potrebbero sempre andare più velocemente. Ma dobbiamo capire che tutta questa evoluzione deve avvenire in un particolare ambiente culturale.
Quello che vedo e sperimento a livello europeo è che le Autorità comprendono sempre meglio che gli insetti come alimento (e mangime) presentano enormi potenzialità. Ma, naturalmente, noi (l’industria degli insetti) dobbiamo capire che le cose devono essere fatte in modo particolare per garantire la salubrità e la sicurezza del cibo. E andare di fretta non è sempre bene. Perché dobbiamo costruire qualcosa di molto solido.
Qual è il vero potenziale economico di questo settore?
Nessuno lo sa con certezza…torniamo a 4 anni fa, tutti dicevano “In futuro mangeremo insetti” e non esistevano insetti commestibili reperibili in un negozio europeo.
Ma sono sicuro che questo mercato potrà un giorno essere allo stesso livello di quello “veggy” (cibo vegetariano preparato).
L’entomofagia sarà normalmente praticata in Europa tra dieci anni?
Difficile da dire. Probabilmente più a nord della UE che nel sud. Abbiamo comunque qualche anno per conquistare il nostro posto “regolare” nel mercato alimentare.
E spero che la transizione avverrà più attraverso la comprensione di cibo e ambiente (e anche di gusto) che per necessità.