Intervista con Katharina Unger, fondatrice di LivinFarms
L’idea di un oggetto per l’allevamento domestico di insetti commestibili suggerisce una visione molto chiara del futuro dell’entomofagia. Potresti condividere questa idea con noi?
Fin dall’inizio di questo progetto, il mio obiettivo era quello di permettere alle persone di produrre il proprio cibo, le proteine, in modo indipendente da qualsiasi sistema. La produzione domestica di frutta o verdura è una realtà che sta diventando sempre più popolare. Livin Farms Hive™ è il primo dispositivo del suo genere che consente di produrre non solo fibre e vitamine, ma soprattutto proteine e molti altri nutrienti in un piccolo spazio all’interno della propria casa. Si tratta di una novità assoluta e utilizza le brillanti capacità degli insetti di crescere in spazi piccoli, con poca energia e pochi mangimi.
In fondo, siamo una società di hardware. E questo non è stato sempre facile da giustificare. Per alcuni sarebbe stato più facile iniziare con un prodotto alimentare. Una barretta energetica a base di insetti o farine per fare i biscotti forse sarebbero stati più facili da vendere. La mia convinzione però era che dovessimo percorrere questa strada difficile prima di diversificare la nostra gamma di prodotti. Siamo entusiasti di proporre un sistema realmente capace di indurre le persone a ri-pensare come e cosa mangiano. E’ un cambiamento culturale e di paradigma che avviene attraverso il fatto che gli insetti commestibili stanno entrando a far parte della dieta occidentale. Ma è un cambiamento sano e sostenibile. Vogliamo essere la prima linea di un movimento davvero capace di convincere la gente a fare una scelta consapevole.
Siamo davvero entusiasti di avere un impatto diretto sulle vite dei singoli consumatori. Questo è il motivo per cui abbiamo iniziato con l’Hive™ per uso domestico. Ci piace vedere i nostri clienti modellare e orientare il movimento degli insetti come cibo per gli esseri umani. Fanno tutti parte di una rivoluzione alimentare!
Quale ruolo le grandi aziende avranno in questo settore?
I grandi players potranno forse entrare in gioco un po’ più tardi, una volta che gli aspetti normativi saranno completamente chiariti e saranno stati testati sia il mercato che le strategie commerciali. Una grande azienda di certezze, di osservare, poi può agire. Si muove lentamente. Come startup, la nostra caratteristica è invece quella di correre rischi per rendere il nostro sviluppo molto veloce.
Questo rischio è pericoloso ma può cambiare le vite delle persone e, in definitiva, può cambiare economie e sistemi interi. In questo momento lo sviluppo di un dispositivo domestico per l’allevamento di insetti commestibili è una cosa che si può fare solo se si è disposti a camminare su un percorso difficile per sviluppare qualcosa di unico. I nostri 830 sostenitori finanziari (su Kickstarter) hanno capito il valore di questo approccio e di questa occasione! Il progetto Hive non è solo un sistema per allevare in casa insetti commestibili, E’ anche lo strumento per ri-connettere le persone al cibo, per autoprodurlo e sperimentare l’alimentazione come processo olistico. E’ di questo che siamo entusiasti. La nostra tecnologia ci aiuta a differenziarci nella moltitudine di start-up che stanno nascendo nel settore degi insetti commestibili. Allevare gli insetti in questo momento è laborioso e molto costoso. Noi abbiamo esplorato il modo in cui è possibile farlo con il minimo ingombro, in modo più efficiente e sicuro. Siamo convinti che avrà un grande impatto, una volta che sia noi che l’industria che ci circonda aumenteremo di dimensione.
Qual è l’importanza di autoprodurreil cibo?
E’ un modo per condurre una vita più sana e soddisfacente. Per apprezzare la sensazione e la soddisfazione che vengono dal crescere qualcosa, raccoglierlo, cuocerlo e mangiarlo. Un intero pasto, non solo nei suoi principi nutritivi, ma nella sua autenticità e la sua storia. Questo è superfood sano.
Il movimento degli insetti commestibili è ancora allo stadio embrionale. Si tratta di una nicchia nel panorama alimentare non guidata dall’industria, ma dalle persone che fanno richiesta di questi prodotti, che hanno finanziato diverse campagne di crowdfunding dedicate. Questo significa molto. La nostra campagna ha ottenuto il supporto di 830 persone. Tutte queste persone vogliono influenzare il movimento, vogliono essere i leader di questa rivoluzione. Vogliono riprendere in mano la propria salute e smettere di fidarsi ciecamente dell’industria alimentare, produrre buon cibo per se stessi e le loro famiglie. È eccitante.
Hai fatto una campagna di comunicazione e di raccolta fondi di grande successo. Qual è il segreto?
Siamo autentici. Come detto prima, molti mi hanno detto che -al posto del dispositivo per l’allevamento domestico- avrei dovuto prendere in considerazione di fare un prodotto alimentare o un ingrediente come la farina,. Ma non ci ho creduto. Quello in cui ho creduto è quello che abbiamo realizzato, perché questo è il cambiamento che voglio vedere, e a quanto pare è quello che vogliono vedere anche altre persone. Siamo in questo movimento non per il denaro o il prestigio, ma con il cuore.
Anche il design è fondamentale per comunicare con successo, e per noi questa attività inizia con i nostri canali web e social media e si conclude con il packaging dei nostri campioni.
Raccomanderesti ad altri giovani imprenditori di investire nel business degli insetti commestibili?
E’ un momento molto eccitante e favorevole, e c’è bisogno di più giocatori per costruire il mercato. Ma c’è anche bisogno anche di più clienti. Vorrei che più giovani chef sperimentassero in cucina con gli insetti e che quindi più ristoranti fossero portavoce di questa nuova idea: un ottimo modo di costruire fiducia negli insetti commestibili come alimento.
Pensi che mostrare insetti “così come sono” potrebbe essere un approccio negativo per comunicare un settore che qualcuno dice avere bisogno di normalizzazione?
Non esiste un unico approccio per normalizzare gli insetti commestibili. Abbiamo portato il nostro Hive a più eventi e anche gli scettici alla fine hanno mangiato i vermi. Molto dipende dalla culura, dall’educazione. Una volta che i vermi sono congelati, diventano un prodotto alimentare come qualsiasi altro, come la carne, quindi possono elaborati e si trasformati in molteplici tipi di alimento.
Qual è il futuro dell’entomofagia nel mondo occidentale?
Sta accadendo! In molti modi, in tutto il mondo. Nell’ultimo anno, il 30% dei britannici ha tagliato loro consumo di carne. Sostituendo la carne con gli insetti, avremo nutrienti con un impatto drasticamente minore. Questo aiuterebbe in maniera massiccia a raggiungere gli obiettivi per il contrasto ai cambiamenti climatici.. E le persone a diventare più consapevoli.
Quella “climatariana” diventerà una dieta come quella vegetariana o vegana.