Intervista con il Team bioMars
Parlateci di Epic Challenge Program.
Epic Challenge è un programma di apprendimento che è stato inizialmente sviluppato dalla National Aeronautics and Space Administration, meglio conosciuta come NASA. L’idea principale del programma è quella di aiutare gli studenti a sviluppare la loro comprensione scientifica e le competenze per trovare soluzioni creative ai problemi del mondo reale. Questo risultato è ottenuto utilizzando la metodologia Innovative Conceptual Engineering Design (ICED) sviluppato dal Dr. Charles Camarda, l’astronauta della NASA, Senior Advisor per l’innovazione e uomo dietro Epic Challenge. Quest’anno Epic Challenge è sul tema della sostenibilità della vita umana su Marte. Il nostro gruppo-gemello sta sviluppando un programma per computer che può essere utilizzato per simulare eventi che accadono nella ipotetica colonia di Marte. Il nostro obiettivo è quello di trovare un modo per far crescere le piante commestibili in un pianeta diverso dalla Terra. Entrambi i progetti sono affascinanti e parti importanti nel processo del portare gli astronauti su Marte.
Qui a Joensuu abbiamo Karelia University of Applied Sciences, University of Eastern Finland, Arcusys (http://www.arcusys.fi/etusivu), Normaalikoulu High School, PKKY, che hanno sviluppato questo programma per la Finlandia, in collaborazione con la NASA . Questa è la prima volta che Epic Challenge si svolge con team multiculturali e in Europa. Abbiamo due squadre: bioMARS si sta concentrando sullo sviluppo di un’unità alimentare a crescita auto-sostenibile per Marte, e il Team RedSandbox sta sviluppando un programma di risoluzione dei problemi per gli astronauti su Marte.
Il nostro bioMARS-blog: http://growingfoodonmars.blogspot.fi
Il Team Red Sandbox–blog: http://teamredsandbox.tumblr.com
Quali sono i soggeti che vi finanziano?
Attualmente stiamo raccogliendo sponsor tra le aziende e gli imprenditori in grado di supportare finanziariamente nelle nostre fasi di test e di prototipazione, e per rendere il nostro viaggio al Kennedy Space Center possibile questa primavera.
Quali sono le ricerche cui state lavorando?
Noi di bioMARS stiamo lavorando sull’allevamento degli insetti commestibili (e studiando come gli insetti lavorerebbero con le piante in un serra); studiamo le risorse di illuminazione su Marte, e I modi in cui potremmo illuminare in modo efficiente le serre.
Perché pensate che gli insetti commestibili potrebbero essere una importante fonte di proteine per gli astronauti del futuro?
Mangiare insetti è normale già per molte persone in tutto il mondo, hanno ottime qualità nutrizionali e sono veloci da crescere. Inoltre, potremmo nutrire gli insetti con parti di piante non commestibili per l’uomo. Gli insetti possono essere preparati per essere serviti come una pasta o in qualche altro modo piacevole alla vista, in modo che non rischino di apparire come ciò che normalmente consideriamo “sgradevole”.
State studiando metodi per fare in modo che gli astronauti allevino da sé gli insetti di cui hanno bisogno per le proteine o darete loro alcuni “alimenti speciali” (come barrette o snack) prodotti qui sulla Terra?
Nelle nostre ricerche è previsto che gli insetti crescano e si riproducano senza troppa interazione umana, e in più potrebbero beneficiare di parti delle piante coltivate per la produzione alimentare. L’unità che stiamo attualmente sviluppando (e che potrà eventualmente includere sia piante chee insetti) sarà posizionata su Marte, dove la produzione si svolgerà nel suo complesso così da poter essere “locale”.
Il disgusto istintivo derivante dall’idea di mangiare un insetto può essere un problema per gli astronauti?
Naturalmente è possibile, ma il problema potrebbe essere superato fornendo gli insetti come una pasta, facendoli somigliare alla carne, sottoforma di farina, stuzzichini o in altri modi. E’ solo una questione culturale, di conoscenza e dell’adattarsi alla situazione.
Gli astronauti potrebbero aver bisogno di una sorta di formazione speciale per “imparare” a mangiare insetti?
Anche adesso le diete degli astronauti sono tarate sulle loro preferenze in modo possano mangiare ciò che vogliono (entro certi limiti), così gli insetti commestibili potrebbero essere testati in anticipo dalla NASA sulla Terra, e se molti astronauti cominciassero ad apprezzarli, sarebbe bello vedere gli insetti come un integratore permanente per quelli a bordo della ISS (Stazione Spaziale Internazionale) e nel nostro caso per quelli su Marte.
Quali sono le altre fonti di proteine che state testando?
Dato che esistono molte ricerche su questo tema, stiamo leggendo anche di altre risorse ma attualmente testiamo solo gli insetti commestibili. La produzione di carne come bovini o pollame non è un modo efficiente di reperire proteine su Marte o a bordo di navi spaziali. Questo è il motivo per cui ci stiamo concentrando principalmente sugli insetti e, eventualmente, sui funghi.
C’è un’azienda -EntoCube- che ha progettato un sistema all-in-one di allevamento modulare per insetti commestibili. Potrebbe qualcosa di simile (con le opportune dimensioni, ovviamente) trovare posto in una nave spaziale in futuro?
Abbiamo già avviato una collaborazione con EntoCube, che è tutt’ora in corso.
A proposito delle unità per allevare insetti all’interno delle astronavi per ora non possiamo sapere, dal momento che ci stiamo concentrando esclusivamente sulla loro installazione su Marte.