Intervista con Robert Nathan Allen, fondatore e Direttore di Little Herds
Parlaci del progetto Little Herds: quando e come hai deciso di avviare un’attività collegata agli insetti commestibili?
Nel marzo del 2012 mia madre mi ha mandato un video sugli insetti commestibili, lei l’aveva inteso come uno scherzo. Parlava anche di nutrizione e della sostenibilità degli insetti commestibili, della loro rilevanza culturale nelle tradizioni culinarie di tutto il mondo e dell’idea di proporli agli scettici consumatori occidentali. Ho pensato che l’idea fosse brillante, e sono stato sorpreso di scoprire che nessuno ad Austin, in Texas o negli Stati Uniti stesse davvero facendo qualcosa del genere. Sono riuscito a contattare molti dei primi utilizzatori e alcuni ento-imprenditori e ho subito capito che il settore aveva bisogno di una voce capace di comunicare al pubblico i numerosi vantaggi del mangiare insetti, sia come un buon prodotto confezionato che nel menu di un ristorante.
Nel 2013 l’idea si è concretizzata in Little Herds, la prima no-profit a scopo educativo del Nord America con l’obiettivo di educare la nuova generazione all’entomofagia. Nel Dicembre del 2013 abbiamo ricevuto il nostro status di no-profit caritatevole con relativa esenzione fiscale 501c3, e nel nostro primo anno e mezzo abbiamo fatto oltre 50 eventi pubblici che hanno permesso alla nostra comunità di avere un primo assaggio di insetti e alimenti a base di insetti.
La risposta a livello locale, nazionale e globale è stata assolutamente positiva, con il sostegno di organizzazioni come FAO, Entomologica Society of America, Slow Food, scuole locali, musei, mercati degli agricoltori per bambini e tutte le aziende leader del settore degli insetti commestibili
Avete dovuto affrontare qualche particolare problema sanitario o normativo all’inizio?
All’inizio non c’erano aziende che allevavano insetti specificamente per il consumo umano, così abbiamo acquistato i nostri insetti da start-up come World Entomophagy (poi acquisita da Aspire Food Group) che erano in fase di elaborazione di ingredienti alimentari sicuri, da esperti come Dave Gracer che sanno quali specie sono sicure per il consumo e dove si possono reperire, fino ad avviare un piccolo allevamento in casa mia per avere una fonte di “produzione locale” di insetti.
Nel corso degli ultimi 4 anni il settore si è molto sviluppato e ora ci sono diverse opzioni per l’approvvigionamento di insetti allevati in modo igienicamente sicuro e adatti per il consumo umano. Ci sono anche sul mercato numerosi prodotti che non esistevano quando abbiamo iniziato, da barrette proteiche a patatine, biscotti ai cracker, farine, miscele e insetti interi speziati da gustare come spuntini.
Nel corso degli anni siamo stati in grado di fornire risorse e una guida per molte di queste aziende, contribuendo a far crescere un’industria sostenibile e una comunità responsabile capaci di lavorare insieme per cambiare il modo in cui il mondo mangia.
Qual è il vostro target?
Il nostro target principale sono bambini, perché i bambini non hanno i tabù culturali nei confronti del mangiare insetti, che invece negli adulti sono radicati attraverso le norme sociali occidentali. Il nostro mercato secondario sono i genitori, perché sono facili da convincere una volta che vedono quanto i bambini apprezzino il gusto di insetti, e amano il fatto che si tratta di uno spuntino sano ed eco-friendly che i loro figli in realtà vogliono mangiare! Lavoriamo anche su scala più ampia per raggiungere il pubblico in generale, promuovendo le migliori prassi e la sicurezza quando si tratta di provare questo nuovo cibo che potrebbe anche causare reazioni allergiche.
Infine il nostro target è il settore nel suo complesso, con la promozione di standard responsabili e la costruzione di una comunità che possa continuare a lavorare sull’accettazione degli insetti come cibo. Lavorando con le Istituzioni, le università e le aziende private,cerchiamo di far crescere questa incredibile risorsa che ha un enorme potenziale.
Quali sono i vostri “servizi” più importanti?
Stiamo attualmente lavorando su due “servizi”. Stiamo creando un tool-kit educativo che sarà disponibile per gli insegnanti, i professori, le organizzazioni no-profit e per i genitori per promuovere e condividere la conoscenza dell’entomofagia all’interno delle diverse comunità. Stiamo anche lavorando a coordinare alcuni interessanti progetti, come l’aggregazione dei dati e delle risorse e la condivisione delle conoscenze, la creazione di standard di settore che possano essere auto-adottati aiutando a fornire un quadro chiaro ai futuri regolamenti e a garantire che le aziende tutelino il consumatore e l’ambiente.
Come prima no-profit americana dedicata agli insetti commestibili avete visto i primi passi del mercato. Come e quanto velocemente sta crescendo questo mercato negli Stati Uniti?
Negli ultimi anni abbiamo visto una esplosione dell’attenzione all’argomento entomofagia, trattato molto positivamente nei media, così come un enorme aumento di interesse sia da parte dei consumatori che del mondo imprenditoriale attraverso le start-up. Credo che il settore crowdfunding applicato agli insetti commestibili sia un grande esempio di come le persone, non le grandi aziende, stiano guidando l’innovazione e la crescita del mercato sostenendo le start-up nell’affrontare i costi iniziali. Il 2015 è stato un anno di massiccio successo per le campagne di raccolta fondi per i progetti collegati agli insetti commestibili, mentre continuiamo a vedere nuovi prodotti sviluppati e portati sul mercato e chef che aggiungono insetti ai loro menu; sono fermamente convinto che il settore continuerà a vivere una crescita enorme nei prossimi anni.
Puoi darci qualche numero sul mercato negli Stati Uniti?
Purtroppo non ci sono numeri a disposizione. Una delle cose su cui stiamo lavorando è un modo per aggregare i dati anonimi provenienti da tutti i diversi attori per fornire una fotografia reale del settore su base continuativa.
Sappiamo che negli Stati Uniti abbiamo ben più di una dozzina di aziende che lavorano sull’allevamento degli insetti commestibili, e almeno un numero doppio se consideriamo quelle che si occupano della trasformazione in prodotti per il consumatore.
In Europa il settore degli insetti commestibili avrà lo stesso tasso di crescita?
Credo che la crescita in Europa sarà simile a quella negli Stati Uniti, forse più focalizzata su specie come il verme della farina, mentre gli Stati Uniti si concentrano sui grilli.
Con le recenti modifiche dei regolamenti sui Novel Food, le aziende ora hanno un percorso più chiaro per conformarsi alle normative. Vedo queste regole come applicabili anche al mercato degli Stati Uniti e del Nord America, appena saranno chiariti i regolamenti.
I prodotti alimentari italiani sono molto apprezzati negli Stati Uniti, pensi che potrebbe essere lo stesso per gli insetti commestibili italiani?
Stiamo già vedendo sul mercato la pasta a base di farina di insetto, e non ho dubbi sul fatto che l’Italia sarà in prima linea nella produzione di prodotti a base di insetti, come è da sempre per la produzione alimentare e l’innovazione. Ho avuto l’opportunità di parlare a Torino durante il Salone del Gusto di Slow Food, accanto a molti leader del pensiero e del movimento del buon cibo in Italia. Ora che i regolamenti sui Novel Food contemplano gli insetti come cibo, sono sicuro che l’interesse potrà solo continuare a crescere e il settore a prosperare.
Cosa sarà l’entomofagia nei paesi occidentali tra dieci anni?
Se facciamo il nostro lavoro, gli insetti commestibili saranno un’altra opzione nei menu e nei negozi di alimentari. Saranno considerati come cibo, puro e semplice.