3diFila sugli insetti commestibili a Cristiano Militello, comico e personaggio televisivo
Come reagiscono i tuoi sensi all’idea di assaggiare degli insetti commestibili, o come hanno reagito la prima volta, se ti è già capitato di provarli?
Non benissimo, io ho già problemi con cipolla, baccalà e caffè, figuriamoci con le cavallette!
Mio padre li ha provati, li ha trovati gustosi ma diciamo che lui a tavola ha una mentalità più open della mia.
Dagli insetti commestibili si possono ricavare farine (per l’utilizzo in dolci, pasta, pane, pizza), vari tipi di snack, barrette energetiche, integratori per sportivi. Quale tra questi prodotti potrebbe avere più successo in Italia?
Ecco, magari proposti sottoforma di farine o di prodotti lavorati incutono meno… timore gastronomico. Gli integratori, le barrette sono rivolte a un target già molto motivato e determinato che, se reso edotto della bontà del prodotto, sono certo si farebbe meno problemi legati all’impatto ideologico.
Sostenibilità ed ecocompatibilità sono due motivi sufficienti per mangiare meno carne e integrare le nostre diete con proteine provenienti da fonti alternative come gli insetti commestibili?
Sicuramente.
Allo stesso tempo noi ci portiamo dietro delle tradizioni gastronomicamente centenarie: sovvertirle o comunque -diciamo così- integrarle non è compito agevole. Per noi italiani il cibo è un fattore culturale. Tuttavia il rapido mutare dei costumi in altri campi -ad esempio la comunicazione, la socializzazione, l’alfabetizzazione- non rende questa un’impresa impossibile.