I gas serra più rilevanti emessi nell’atmosfera sono l’anidride carbonica (CO2), il metano (CH4) e il protossido di azoto (N2O).
Quando si parla di allevamento intensivo di mammiferi è necessario considerare un ulteriore importante fattore di inquinamento: l’ammoniaca (NH3) presente nel letame e nelle urine.
Nell’indagine del 2010, un team di studiosi olandesi dell’Università di Wageningen ha messo a confronto questi e altri dati raccolti nell’allevamento di maiali e bovini da carne con quelli rilevati nell’allevamento di insetti commestibili destinati all’alimentazione umana e alla produzione di mangimi per animali.
In questa prima tabella è evidenziata la produzione giornaliera (in grammi) di CO2, CH4, N2O e NH3 per ogni chilogrammo di massa
Nella seconda, invece, la produzione giornaliera (in grammi) di CO2 per ogni chilogrammo di peso metabolico (il peso metabolico è il peso corporeo moltiplicato per una costante b normalmente determinata in 0,75 per bovini e suini, mentre per gli insetti può variare da 0,67 a 1 con una media approssimata attestata attorno al valore di 0,82, stando agli studi sulle specie di insetti commestibili)
Nelle conclusioni dello studio viene evidenziato come l’allevamento di insetti commestibili sia un’alternativa environmentally friendly rispetto alla produzione di proteine attraverso l’allevamento di bovini e suini, specialmente riguardo all’emissione di gas nocivi per l’atmosfera e di rilascio di ammoniaca.
Scarica lo studio completo in formato pdf (testo in inglese): An Exploration on Greenhouse Gas and Ammonia Production by Insect Species Suitable for Animal or Human Consumption.