3diFila sugli insetti commestibili a Rossella Vignoli, Responsabile Editoriale di TuttoGreen
Come reagiscono i tuoi sensi all’idea di assaggiare degli insetti commestibili, o come hanno reagito la prima volta, se ti è già capitato di provarli?
Si tratta per lo più di una barriera culturale. Nei Paesi asiatici lo fanno, perché noi non dovremmo? Personalmente, l’idea mi fa ribrezzo anche perché soffro di un disturbo chiamato entomofobia che mi causa una irrazionale paura degli insetti; per cui anche solo la vista mi dà fastidio. Di conseguenza, il solo pensiero di una persona che mangia un insetto mi crea ansia e timore. Detto questo, nel mio sito abbiamo già parlato di possibili impieghi commestibili degli insetti, anche per risolvere problemi legati all’aumento della popolazione nel mondo. Sarebbero infatti una fonte proteica a basso costo.
Della redazione, dell’editing e della scelta delle foto di questi post ho delegato un mio collaboratore, perché non ero in grado di “reggere” la vista delle foto…
Dagli insetti commestibili si possono ricavare farine (per l’utilizzo in dolci, pasta, pane, pizza), vari tipi di snack, barrette energetiche, integratori per sportivi. Quale tra questi prodotti potrebbe avere più successo in Italia?
L’uso di farine da insetti per ricavare prodotti da forno è una possibile applicazione che potrebbe incontrare il favore degli italiani, perché meno legata all’immagine dell’animale in sé e quindi sarebbe percepita in maniera più soft. Però io non sono la persona più adatta a giudicare i gusti, per via di questa mia fobia.
Sostenibilità ed ecocompatibilità sono due motivi sufficienti per mangiare meno carne e integrare le nostre diete con proteine provenienti da fonti alternative come gli insetti commestibili?
Di questo tema ne abbiamo parlato già in: Cavalletta o cotoletta di soia, alla ricerca di fonti proteiche di origine vegetale alternative alle animali e in: Libro bianco degli insetti da mangiare.
L’allevamento di insetti a fini commestibili comporta meno dispendio d’energia rispetto agli animali tradizionali, inoltre occupa meno suolo ed ovviamente non comporta lo stesso livello di emissioni di gas serra. E’ quindi un modo ecologico per produrre proteine. Ed esistono già alcuni bio-allevamenti di insetti appartenenti a specie “utili” da impiegare in agricoltura biologica. Anche chi segue una scelta di vita -e di conseguenza alimentare- vegetariana o vegana, è sensibile al tema della ricerca di fonti proteiche vegetali alternative, da utilizzare al posto di quelle animali, e vede l’impiego degli insetti in maniera favorevole. I contro sono da ricercare nei problemi di smaltimento degli scarti e nel rischio di contaminare le specie selvatiche (assai probabile con animali di taglia tanto piccola e ad elevata mobilità).