Intervista con Mauro Bianchi co-fondatore di Entotrust
Raccontaci brevemente come è nata l’idea alla base di Entotrust
Tutto ha avuto inizio con i nostri fondatori, cittadini del mondo e attivisti della sostenibilità, convinti che oggi più che mai la trasparenza sull’origine degli alimenti, la loro qualità e un minor impatto ambientale nel produrli sono un dovere del produttore. Chi valorizza i produttori coscienziosi? Come dar loro visibilità in un mercato globale? C’era lo spazio per un’organizzazione indipendente che potesse promuovere aziende esemplari, per generare fiducia in questi alimenti innovativi e proteine alternative. Siamo un gruppo di esperti in qualità degli alimenti, biologia, nutrizione, commercio internazionale e marketing.
Abbiamo cosi dato vita alla prima certificazione della sicurezza alimentare e sostenibilità per gli alimenti a base di insetti. Molto si legge sulle proteine alternative, e la narrativa è la stessa tra tutti gli operatori di questo nuovo settore, ma quello che notiamo è la presenza di molte realtà spesso con poca esperienza nel food e con processi alle volte non del tutto sostenibili, per impatto ambientale o condizioni di lavoro dei dipendenti.
Molte start-up stanno comparendo sul mercato, e la maggior parte di esse sono piccole attività, alcune possono definirsi “garage kitchens” o cucine nel garage. Ma, se un garage può andare bene per iniziare nell’industria del software, non è l’approccio giusto nel settore alimentare. La certificazione Entotrust crea una chiara differenza tra le aziende e prodotti di alta qualità, mantenuta nel tempo grazie a processi standard e alla formazione dei dipendenti, rispetto al resto del mercato.
Non ci si improvvisa produttori di alimenti, soprattutto in questa fase delicata dove i consumatori si stanno avvicinando a nuove alternative ed è cruciale evitare che emergano incidenti alimentari.
Cos’è Entotrust?
ENTOTRUST è la certificazione volontaria degli alimenti a base di insetti, che consente ai produttori di comunicarne la sicurezza e la sostenibilità ambientale. La missione di ENTOTRUST è di riconoscere e segnalare prodotti di qualità ed il logo può essere utilizzato solo dai produttori ed allevatori certificati. Il programma ENTOTRUST prevede un mondo in cui gli insetti contribuiranno ad una alimentazione salutare, fornendo proteine di alto valore, accessibili per gran parte della popolazione, con benefici ambientali e sociali.
Chi può ottenere la certificazione?
Sia produttori che allevatori di alimenti a base di insetti insetti destinati al consumo umano, che abbiano superato sia gli esami di laboratorio che la verifica dei processi secondo stringenti requisiti. Dove possibile verifichiamo tutta la catena del valore dalla “fattoria al piatto”.
Quali sistemi di controllo avete programmato per la verifica della congruenza tra le dichiarazioni dei soggetti richiedenti e le azioni/operazioni all’interno delle aziende?
La certificazione si ottiene rispondendo a specifiche checklist che riguardano sia la sicurezza alimentare che i processi e le pratiche d’azienda in tema di impatto ambientale ed equità sociale. La verifica viene effettuata tramite incontri, videochiamate, prove documentali e foto, laddove necessario un nostro consulente si reca presso la sede dell’azienda. Inoltre il nostro laboratorio accreditato svolge annualmente analisi sui prodotti certificati, come condizione necessaria del rinnovo annuale della certificazione.
Se il consumatore acquista un prodotto a base di insetti commestibili che riporti il logo Entotrust, quali garanzie dovrebbe avere in più?
La certificazione Entotrust differenzia i prodotti che l’hanno da quelli senza. Il marchio Entotrust è sinonimo evidente di una valutazione del prodotto effettuata da terze parti, ed è stata creata con un nome ed una icona altamente riconoscibili, che parlano un linguaggio semplice per il consumatore. Questo a differenza di alcuni schemi adottati nel food, principalmente in ambito B2B (ad es. GFSI, BRC, HAACP) che rimangono argomenti oscuri al pubblico, senza recare evidenza sulla confezione del prodotto.
Così, anche sul nostro sito web vi sono diversi livelli di lettura per i produttori ma anche per i consumatori, evidenziando a quest’ultimi che un prodotto certificato Entotrust rispecchia due requisiti fondamentali:
– Essere assolutamente sicuro per l’alimentazione umana.
– L’azienda che lo produce svolge le sue attività in maniera rispettosa dell’ambiente e delle persone.
Quante aziende hanno finora aderito?
Da quando abbiamo iniziato la nostra avventura oltre 150 aziende hanno chiesto di essere certificate, da tutte le parti del mondo, dall’Australia al Portogallo. Dopo un primo incontro conoscitivo, e una pre-selezione, quelle che hanno raggiunto con successo la certificazione Entotrust sono 20, con decine di prodotti certificati o in corso di certificazione. Le richieste continuano, e nonostante la pandemia siamo molto soddisfatti dei risultati raggiunti, e del valore che offriamo sia ai produttori che ai consumatori. Ciò è confermato da più di una ricerca indipendente dove ad esempio emerge dalle interviste a un campione di consumatori (in Europa) un aumento del 40% della sicurezza alimentare percepita tra un prodotto con il logo Entotrust rispetto ad un prodotto senza, con una maggiore intenzione di acquisto e attrattività.
Come vedete lo sviluppo del settore (feed e food) nei prossimi anni?
Anche se il nostro focus è il food, quindi solo l’alimentazione umana, abbiamo notato come l’impiego degli insetti nella produzione di mangimi, sia per allevamenti in scala che per gli animali domestici ha preso piede grazie ad una più chiara e liberale regolamentazione. Diversamente dal food, che va ad altra velocità, e ciò dipende da un differente quadro regolamentare, che si può definire oggi selettivo, lento e difensivo. Selettivo e lento in quanto le autorizzazioni sono assegnate alla singola azienda (prodotto e specifico processo produttivo) che ne fa richiesta, dopo una media di almeno 12 mesi dalla presentazione della domanda. Difensivo, in quanto si potrebbe dedurre che gli interessi dietro alle proteine tradizionali (la carne da allevamento) verso quelle alternative, hanno di sicuro maggior voce a livello europeo. Ciò nonostante, come si nota anche in altri settori, la necessità di sostenibilità incalza il cambiamento (ad esempio l’abolizione delle plastiche monouso; l’adozione di un unico standard di carica per i dispositivi elettronici) la strada verso la proteine sostenibili, non solo di origine vegetale, è tracciata e necessaria, e quindi si tratta solo di lavorare seriamente e quotidianamente per far apprezzare al consumatore la versatilità delle farine di insetto e dei molteplici prodotti che ne derivano, offrendo alimenti familiari che ne agevolino l’adozione quotidiana. Segni positivi ve ne sono, ad esempi grandi catene di supermercati iniziano ad inserire in assortimento prodotti a base di insetti, e certificati Entotrust, come è avvenuto nell’ultimo anno nel caso di Lidl e Kaufland in Europa.
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