Ogni due anni, l’organizzazione no-profit Slow Food ospita il l’evento gastronomico più grande al mondo: Terra Madre – Salone del Gusto al Lingotto Fiere, un enorme centro espositivo e commerciale a Torino. Tuttavia, il raduno di quest’anno era diverso da quelli precedenti in quanto il programma di cinque giorni comprendeva tavole rotonde e seminari sull’apicoltura e anche su…gli insetti commestibili.
Il viaggio a Torino è stato il primo per me. Come autore di The Eat-a-Bug Cookbook, ero stato invitato a partecipare come speaker per una sessione di sul tema “mangiare insetti” dal titolo “Farfalle nella pancia: ricette innovative e start-up nell’allevamento di insetti”. Questa discussione di due ore ha avuto luogo nel pomeriggio del 23 Settembre. Ha riunito diversi protagonisti nell’industria degli insetti commestibili – Giulia Tacchini e Giulia Maffei di Entonote; Davide Storino e Luca Costamagna di DL Novel Food; Silvio Piccinini co-fondatore del progetto Nutripeople; Marco Parrinello di Crickè; la Prof. Laura Gasco e io … l’unico non italiano tra gli ospiti della giornata.
Nel corso di due ore, abbiamo presentato informazioni sui nostri ruoli nel settore, descrivendo i primi insetti con cui abbiamo lavorato (e che abbiamo mangiato), le nostre esperienze nel lancio delle nostre varie iniziative e start-up, le nostre visioni su come l’industria degli insetti commestibili evolverà e crescerà in un futuro non troppo lontano.
La discussione è stata moderata da Mattia Gianfranco Marino, esperto di entomofagia per Slow Food e recentemente laureato presso l’Università di Scienze Gastronomiche (UNISG) di Pollenzo. Mattia ha tenuto in carreggiata la discussione del pomeriggio, rispondendo con garbo alle domande del pubblico e assicurando che tutti avessero il tempo per condividere i propri punti di vista.
Il giorno dopo, una seconda sessione di “Farfalle nello stomaco” ha ospitato esperti sugli usi indigeni degli insetti come cibo. Durante questa sessione, moderata dal docente dell’UNISG, Gabriele Volpato, il pubblico è stato introdotto all’uso delle termiti in Uganda, alla raccolta di insetti commestibili dalle piantagioni di caffè messicane e alla tradizionale cucina a base di insetti dell’India nord-orientale.
Sono rimasto particolarmente affascinato da quest’ultimo argomento, presentato dallo Chef Joel Basumatari di Nagaland, per una ragione: ad oggi ci sono pochissime informazioni disponibili sull’entomofagia in India, anche in documenti di portata mondiale come Bodenheimer “Insetti come cibo per gli uomini”
Mi considero estremamente fortunato ad essere stato invitato a Terra Madre e spero di continuare a essere coinvolto nel movimento Slow Food. Spero che ci sarà ancora più attenzione agli insetti nei prossimi raduni di Slow Food, a Torino e altrove. Ovviamente mi piacerebbe partecipare a tutti.
David George Gordon