Intervista con la dottoressa Federica Bertocchini, Istituto di Biomedicina di Cantabria
Recentemente ha scoperto un sorprendente “talento” delle larve della Galleria Mellonella. Può dirci di più?
Con i miei collaboratori Paolo Bombelli e Chris Howe, presso l’Università di Cambridge, nel Regno Unito, abbiamo scoperto che il verme della cera può biodegradare il polietilene, la plastica dei sacchetti della spazzatura e quella utilizzata per gli imballaggi. La scoperta è avvenuta in questo modo: essendo una apicoltrice, immagazzino gli alveari vuoti a casa. Nel pulirli, ho trovato i favi infestati da vermi della cera (una cosa normale, essendo questo verme una vera piaga per gli apicoltori). Ho messo i vermi in un sacchetto di plastica, e dopo un po’ ho visto che la borsa era piena di buchi e i vermi erano sparsi tutti intorno. Poi abbiamo controllato che il PE era stato biodegradato e che non si era trattato di un effetto meccanico.
È questa la soluzione per l’inquinamento da plastiche?
Non lo sappiamo ancora. Quello che possiamo dire è che questo studio sta insieme ad altre indagini: tre anni fa un gruppo di cinesi e americani ha scoperto che le larve di un altro lepidottero erano in grado di degradare il PE, anche se a un ritmo più lento; lo scorso anno un gruppo giapponese ha scoperto che due batteri sono in grado di degradare PET. Ciò significa che c’è un campo di studio, un canale di indagine che è in grado di espandersi e che in futuro ci darà alcuni strumenti.
Per ora siamo all’osservazione di base, da qui all’eventuale potenziale applicazione biotecnologica passeranno alcuni anni.
Come avrà bisogno di trasformare questa scoperta in un vero e efficace metodo per il trattamento dei rifiuti di plastica?
Come detto prima, è difficile prevedere.
La maggior parte delle persone pensa che vedremo milioni di larve che consumano rifiuti di plastica. Può spiegare quale sia l’obiettivo della sua ricerca?
L’idea di usare milioni di larve non ha mai attraversato la nostra mente. Questi vermi sono una piaga e non vogliamo riversarne milioni nell’ambiente, l’equilibrio non deve essere alterato. Abbiamo l’obiettivo di scoprire i meccanismi molecolari responsabili della biodegradazione. L’idea sarebbe quella di isolare la molecola, di studiarne la funzione, di riprodurla nel laboratorio in larga scala e a quel punto avremmo uno strumento da applicare direttamente sui rifiuti plastici.
La Galleira Mellonella è anche un insetto commestibile, cosa ne pensa dell’entomofagia?
È ok, niente contro.
Ha mai provato insetti commestibili?
Non credo.