Questa settimana ho finalmente deciso di cominciare il progetto Crickerita. Crickerita è l’idea che il mio gruppo di lavoro ha elaborato durante il corso “insects as food and feed”.
Prima cosa da fare: comprare i grilli!
A Wageningen c’è un negozio per animali da compagnia, che vende anche vari insetti per l’alimentazione di rettili ed uccelli, pertanto mi sono recato presso il negozio per fare la mia scelta.
I grilli appartengono all’ordine Orthoptera. Come per molti altri ordini, il nome fa riferimento alla struttura delle ali, ed in questo caso la parola deriva da ‘orthos’, retto, e ‘pteros’ che significa appunto, ala.
L’idea originale di ‘Crickerita’ prevedeva l’uso di alcuni grilli messicani, chiamati comunemente ‘chapulines’ (famiglia Acrididae), dal momento che l’idea era da applicarsi ad un pubblico nord americano di consumatori. Era quindi logico avvalersi di specie facilmente utilizzabili in Messico. Sfortunatamente non è possible trovare chapulines in Olanda, pertanto ho deciso di utilizzare una specie più facile da acquisire in Europa. La specie più facilmente rintracciabile è il grillo comune (Acheta domesticus). Questa specie è originaria del sud-est asiatico ed è molto popolare in quanto viene spesso consumata come street-food per le vie di Bangkok. Possiede un contenuto proteico molto alto e viene spesso fritta e consumata intera.
La seconda specie che avrei potuto comprare è la Locusta migratoria, famosa come una delle ‘piaghe d’Egitto’ menzionate nella Bibbia. La specie, diversamente dal grillo comune, può raggiungere i 6 cm di lunghezza e si nutre in modo estremamamente vorace di qualsiasi alimento vegetale.
Un aspetto da considerare è il ciclo di sviluppo delle diverse specie. Le uova di grillo comune richiedono minor tempo per schiudere rispetto a quelle della locusta, mentre i tempi di crescita per arrivare allo stadio di adulto sono simili (circa 7 settimane). Il fattore che alla fine ha determinato la scelta è stato la temperatura ottimale richiesta dalle due specie. Il grillo comune può svilupparsi e riprodursi ad una temperature di 23 gradi, che corrispondo ai gradi presenti in casa o comunque poco superiori. Allo stesso tempo, la locusta richiede temperature decisamente maggiori, intorno ai 30 gradi. Nonostante il cambiamento climatico stia causando un aumento delle temperature anche in Olanda, penso che mantenere 30 gradi sia comunque molto costoso e richieda un investimento in termini di luci e timer che vorrei evitare. Di conseguenza, il grillo comune è stata la mia scelta.
Dopo aver comprato gli insetti, ho preparato il box per l’allevamento. La scatola, normalmente di plastica, deve essere abbastanza grande al fine di garantire uno spazio minimo per ogni individuo in modo da evitare episodi di cannibalismo. Successivamente ho costruito un rifugio utilizzando due scatole da uova, ed un contenitore di plastica per provvedere nutrimento (carote, patate, lattuga e altri ortaggi). Con del cotone umido provvederò all’apporto idrico. Quando i grilli avranno raggiunto la fase adulta, sarà necessario un contenitore di plastica con all’intero della sabbia, che servirà per l’ovodeposizione.
Il lungo percorso che porta a ‘Crickerita’ è appena cominciato…