Intervista con Jürgen Vogel, Presidente di Grimiam
Parlaci brevemente di Grimiam e delle attività che svolgete
Questa intervista arriva al momento di un’importante “metamorfosi” per la nostra associazione: da associazione no-profit a struttura aziendale. Dopo anni di advocacy di successo, la legge svizzera finalmente approverà tre specie di insetti come cibo per il consumo umano e, naturalmente, noi prenderemo parte alla festa come distributori di insetti per il mercato svizzero. Per chi può essere interessato, siamo aperti a fusioni, partnerships e accordi su prodotti.
Abbiamo iniziato nel 2007 promuovendo gli insetti commestibili. Dopo anni di lotte, nel mese di settembre del 2013 abbiamo deciso di fondare l’associazione Grimiam chiedendo nuovo quadro legislativo a livello nazionale svizzero, che accettasse gli insetti come cibo per il consumo umano, nonché come mangimi per gli animali. Una volta che l’associazione è stata fondata…tutta la storia ha accelerato. Abbiamo ricevuto l’aiuto della parlamentare Isabelle Chevalley e insieme a lei abbiamo depositato tre interpellanze al Consiglio Federale Svizzero. A conclusione di quelle attività e in co-produzione con la società svizzera Essento, il 10 marzo 2014 abbiamo organizzato un insetto-cocktail al Parlamento svizzero. Oltre al lavoro in corso di advocacy, continuiamo quello con i media, organizziamo stand informativi in molti ipermercati, prendiamo parte a eventi pubblici e privati e continuiamo l’opera di lobbing in tutta la Svizzera.
Le persone occidentali sono pronte per l’entomofagia o ci vorrà una vera e propria crisi ambientale/alimentare per farci capire che è il momento di agire e di cambiare il sistema con cui produciamo il cibo?
E’ difficile rispondere a questa domanda. Posso solo fare riferimento alle mie esperienze in Svizzera. In termini di motivazioni per mangiare gli insetti, gli svizzeri sono in parte convinti dagli argomenti della sostenibilità e della salubrità. Ma non sono così disposti a mangiarli in realtà. La maggior parte sono disgustati all’idea, anche se una piccola parte ha detto tuttavia di averli già provati, per lo più per curiosità o durante i viaggi all’estero. Una grande parte li passeggerebbe avendone la possibilità. Quindi nulla è ancora perduto. Fortunatamente per noi, le proteine sono i mattoni della vita. Entro il 2050, stando ad una recente ricerca, avremo bisogno di qualcosa come 265 milioni di tonnellate supplementari di proteine per nutrire la crescente popolazione e di nuove fonti proteiche, visto il tasso di crescita del consumo di carne in Cina e in altri paesi. Anche se gli insetti possono non sembrare gradevoli, si distinguono per essere fonti di proteine di alta qualità, per natura. Perciò naturalmente mi auguro che le persone si svegliano prima che il collasso del nostro sistema alimentare diventi realtà, anche perché altri pianeti abitabili sono difficili da trovare.
Perché avete sentito il bisogno di scrivere nel vostro sito che “l’associazione Grimiam non è contro il consumo di carne”?
Come Margaret Mead (la famosa antropologa) ha detto: “E’ più facile cambiare la religione di un uomo che cambiare la sua dieta”. Ci confrontiamo spesso con “gli amanti della carne” e la domanda è: “Perché volete togliermi la mia carne svizzera?”. Abbiamo voluto mettere in chiaro che non siamo contro il consumo di carne (soprattutto se si tratta di carne svizzera), ma siamo contrari al modo in cui il settore convenzionale della produzione di carne si comporta con gli animali, a come si sprecano stupidamente le nostre limitate risorse e come si produca inefficientemente rispetto a quanto si potrebbe fare con gli insetti. Dato che è difficile convincere gli amanti della carne a cambiare dieta, diamo loro la raccomandazione di scegliere almeno la carne da allevamento etico e…meglio dietro l’angolo, da agricoltori locali.
Qual è la tua opinione sullo stato dell’arte del settore insetti commestibili oggi?
Un esempio recente di fobia degli insetti nel settore alimentare è stata la rivelazione che Starbucks stava usando coleotteri (cocciniglia) come colorante rosso in alcune delle sue bevande. Il clamore causato tra i consumatori, che hanno bollato questo colorante come “sporco”, percioloso e non etico, ha spinto l’azienda a sostituire il colorante derivato dagli insetti con estratti di pomodoro. Un altro problema è il rifiuto di molti produttori alimentari tradizionali a produrre prodotti contenenti insetti senza avere una linea di produzione dedicata e indipendente. Hanno paura che i frammenti, la farina o la polvere di insetti si trovino anche nei loro prodotti tradizionali. I “se e i ma” intorno agli insetti commestibili rendono i necessari investimenti un “rischio”. Solo regole e leggi chiare creeranno la trasparenza per consentire una certa prevedibilità di ritorno degli investimenti.
Qual è la tua previsione sullo sviluppo per il prossimo futuro?
Oggi la maggior parte dei sostituti della carne sono ancora prodotti il cui contenuto proteico viene da soia o grano, ma concentrandosi sullo sviluppo di sostituti della carne che mimano da vicino il gusto e la consistenza di prodotti a base di carne, domani gli insetti saranno un’alternativa e una soluzione.
Per il momento, l’idea di utilizzare gli insetti come ingrediente è ancora troppo strana per la maggior parte dei consumatori, così come è troppo strana per la maggior parte degli uomini d’affari che pensano che i consumatori non li accetteranno, o che li accettaranno troppo lentamente per essere commercialmente interessanti. A noi dimostrare loro che si sbagliano. Tutte le nuove tendenze nel food hanno bisogno del loro tempo prima di arrivare al mainstream. Alcuni prodotti lo fanno meglio di altri, ma tutti arrivano un giorno nei nostri piatti per essere quindi espressione dei nostri stili di vita e delle nostre scelte etiche. Molto dipenderà dai regolamenti di legge e da quando questi saranno in vigore. La mia previsione è che il mercato è in continua crescita nonostante le grandi difficoltà. Alle patate sono serviti 200 anni per essere accettate in Europa, le aragoste erano considerate cibo dei poveri, ma già il famoso sushi si è affermato molto più velocemente. Inoltre, e tenendo in considerazione i fattori convenzionali in chimica degli alimenti, accettazione dei cibi (gusto, aspetto, consistenza, etc.) e l’applicazione per le preparazioni, non vi è alcun motivo per cui gli insetti commestibili non debbano entrare nella dieta occidentale nel corso dei prossimi due decenni, come un pranzo comune, opzione per uno spuntino e un tipo di cucina con alto valore percepito.
Sono convinto che entro le diverse tendenze alimentari esistenti e nicchie di mercato come flexitarians, vegani, raw-vegani, raw-foodies, vegetariani, lacto-ovo, lacto-vegetariani, amanti della carne, fruttariani, diete paleo, ecc, gli “insettariani” troveranno il loro posto. Inoltre sono convinto che la crescente consapevolezza dell’impatto etico e ambientale del consumo di carne spingerà gli insetti commestibili come alimento e mangime nella giusta direzione.
Il “fattore disgusto” è il più grande problema da risolvere?
Il fattore-disgusto è certamente un grosso problema da superare. Che sia il problema più grande, non credo. Ci sono ancora molte altre sfide: superare gli ostacoli legali, lo sviluppo di tecnologie di produzione di massa, gli standard di sicurezza degli alimenti e dei mangimi, lo sviluppo di procedure di auto-controllo e di standard etici, l’accettazione dei consumatori, l’educazione e, ultimo ma non meno importante, garantire ai nostri futuri clienti un marketing intelligente, prezzi competitivi, buoni sapori, texture riconoscibili, alta qualità e disponibilità costante dei prodotti.
Credi che nel 2017 le Istituzioni UE daranno il via libera normativo?
Dopo quello che ho sentito e letto, la UE non sembra poter essere pronta prima del 2020 o anche oltre. I produttori di insetti commestibili e di prodotti (alimentari) derivati sono tenuti a presentare una domanda di autorizzazione alla Commissione entro il 2 gennaio 2020. Vi è un periodo di transizione fino al 01/01/2018. Fino a quella data nei vari Stati membri saranno tollerati solo gli insetti interi e i prodotti a base di insetti interi (non contenenti estratti), a condizione che la domanda di approvazione sia stata presentata prima del 01/01/2018 e fino a quando una decisione sul dossier non sarà stata presa. Stimo che nel 2018 le specie di insetti commestibili commerciabili saranno ridotte a 3 o 4 e che solo a partire dal 2020 più specie di insetti saranno riconosciute come alimento. Forse il settore dei mangimi potrebbe ottenere la luce verde nel 2017, anche se un serio ostacolo potrebbe essere l’ultima epidemia di BSE, che ha generato più cautele e la necessità di ulteriori ricerche sugli insetti che saranno utilizzati per l’alimentazione animale. Questo potrebbe spingere l’omologazione anche al 2020, o oltre. E comunque…non dobbiamo dimenticare la lobby della carne e i suoi amici. Potrebbero forse avere un’altra visione dei bisogni per il nostro pianeta e delle nostre fonti di proteine.
Mi dispiace per il mio punto di vista pessimistico sull’UE, ma finiamo con una nota più positiva.
Come accennato all’inizio, qui in Svizzera attendiamo l’annuncio da parte del Consiglio Federale su quando la nuova revisione di legge (che include tre specie di insetti come alimento) sarà in vigore, e se sarà accettata la bozza riguardante gli insetti. Nella sua prima proposizione, l’ordinanza limita la specie a tre (Tenebrio molitor, Acheta domesticus, Locusta migratoria) e il loro utilizzo esclusivamente nella forma originale (non derivati). Dopo la consultazione, e se tutto va bene, gli insetti commestibili dovrebbero arrivare sul mercato e negli scaffali entro la metà del 2017 e si spera quindi possano essere anche trattati, quindi utilizzati come ingredienti nei prodotti alimentari. Il che ci darebbe la possibilità di utilizzare e trasformare gli ingredienti derivati dagli insetti nel modo in cui per il consumatore sono associati all’aspetto degli alimenti convenzionali, anche se solo gli insetti interi rimarrano adatti ad Halloween o come diversivo divertente nelle feste.
Teniamo le dita incrociate e vediamo!
Questo sarebbe un piccolo passo per gli insetti commestibili, ma già un grande passo per tutti noi.