3diFila sugli insetti commestibili a Margherita Bandini, naturalista, etologa e membro del consiglio della Società Italiana di Scienze Naturali
Come reagiscono i tuoi sensi all’idea di assaggiare degli insetti commestibili, o come hanno reagito la prima volta, se ti è già capitato di provarli?
La domanda è di difficile risposta.
Personalmente non ho nulla contro gli insetti, ma l’idea di mangiarli mi provoca abbastanza ribrezzo. In passato, tuttavia, ho mangiato sia delle cavallette fritte che dei bachi da seta, e la prima esperienza con le cavallette è stata di gran lunga molto migliore che la seconda. Penso che questo sia dato proprio dall’aspetto del baco, che assomiglia molto ad un verme, una larva, infatti non ho avuto problemi a mangiare la cavalletta mentre non sono riuscita a mandare giù il baco da seta e l’ho dovuto (delicatamente) rimettere sul piatto.
Dagli insetti commestibili si possono ricavare farine (per l’utilizzo in dolci, pasta, pane, pizza), vari tipi di snack, barrette energetiche, integratori per sportivi. Quale tra questi prodotti potrebbe avere più successo in Italia?
Secondo me l’idea di togliere l’impatto visivo dell’insetto usando le farine è molto buona. Così si elimina un po’ di “disgusto” e si usano forse più efficacemente tutte le risorse. Penso che barrette energetiche e snack sfiziosi possano avere più successo, in contrasto con la pasta e la pizza (siamo troppo tradizionalisti!).
Sostenibilità ed ecocompatibilità sono due motivi sufficienti per mangiare meno carne e integrare le nostre diete con proteine provenienti da fonti alternative come gli insetti commestibili? Si!
Assolutamente sì! Io sono onnivora e non riuscirei mai a diventare vegetariana, ma sarei completamente a favore del sostituire prodotti a base insetti commestibili ad alcuni prodotti ottenuti da animali più grandi.