Abbiamo intervistato Massimo Reverberi, fondatore di Bugsolutely
Essere un imprenditore nel settore degli insetti commestibili è qualcosa che hai deciso di fare in Thailandia o l’idea ti è venuta in Italia e ti sei spostato per altri motivi?
E’ qualcosa che ho deciso di fare in Thailandia. L’idea è nata molto tempo prima, da una ricerca fatta per conto di una persona interessata ad un’attività collegata agli insetti. Ma il mercato occidentale degli insetti commestibili è nato successivamente, direi a metà del 2015, ed è allora che ho aperto la società.
Raccontaci del progetto Bugsolutely e dei prodotti che commercializzate.
Bugsolutely è una delle innumerevoli aziende di cibo a base di insetti, ma è una delle pochissime, se non l’unica, il cui prodotto è la pasta. Abbiamo notizia di un paio di altre aziende che pubblicizzano una pasta con farina di grillo, ma il loro prodotto non sembra essere ancora commercializzato. La farina di grillo ha ottimi valori nutrizionali, e rispetto ad altri insetti il grillo è meno ostico da accettare per i tabù culturali dei consumatori occidentali.
Dove reperite la materia prima?
Ci sono produttori di farina di grillo in Canada e USA, ma a prezzi decisamente alti, e poi ci sono i produttori tailandesi: qui il costo dei terreni agricoli e della manodopera è molto più basso, la temperatura è perfetta (mentre in Canada è necessario il riscaldamento) e la farina costa tre volte di meno. I produttori locali hanno le certificazioni internazionale e seguono i criteri internazionali in termini di sicurezza alimentare. Il loro mercato è l’Occidente, quindi sono attenti a creare un prodotto in linea con i requisiti americani ed europei.
Avete dovuto affrontare qualche tipo di ostacolo burocratico o normativo per avviare l’attività?
La Thailandia ha un livello burocratico molto elevato, simile a quello italiano, e in alcuni casi più complesso. Ma per la Cricket Pasta abbiamo ottenuto l’approvazione FDA (Food and Drug Administration), e i nostri fornitori sono registrati e approvati a livello FDA, GMP e HACCP.
Che tipo di mercato hanno gli insetti commestibili in Thailandia?
Come nella maggior parte dei paesi dell’Asia (e immagino anche dell’Africa e del Sud America) gli insetti vengono solitamente fritti e insaporiti con spezie. Per gli asiatici sono soprattutto uno snack, a parte alcune ricette di cucina orientale che prevedono l’uso di un insetto. In Thailandia il consumo ammonta a quasi 7.000 tonnellate l’anno e l’incasso per i contadini che li allevano è di oltre 30 milioni di dollari. Sul nostro blog ci sono alcuni articoli che danno un’idea di questo mondo strano per noi e normale per milioni di persone non occidentali.
Quale sarà il vostro mercato di riferimento?
Il prodotto e’ in fase di lancio da Dicembre 2015. Ci rivolgiamo principalmente agli USA e alcuni paesi europei. Gli statunitensi hanno una mentalità aperta e curiosa verso i cibi, mangiano cucine di tutto il mondo da sempre. La classe benestante americana è sensibile alle problematiche ecologiche. Non dimentichiamo che le ragioni per mangiare proteine derivate da insetti sono due: sono più salutari, e richiedono infinitamente meno risorse per essere prodotte. Anche dieci volte meno risorse di quelle necessarie per allevare un manzo. Contatteremo distributori di paesi europei che hanno rivisto la propria legislazione per ammettere gli insetti edibili. Inoltre se qualcuno vuole acquistare una Cricket Pasta, lo può fare sul nostro sito, perché spediamo in tutto il mondo.
Pensi che in Europa vedremo una veloce crescita di questo settore?
Assolutamente sì. Le ricerche di mercato e i test fatti durante eventi (come l’Expo a Milano) indicano che oltre un terzo delle persone mangiano tranquillamente un insetto. Quando questo insetto diventa farina ed è solo uno degli ingredienti di un cibo, la maggior parte non ha impedimenti derivanti da tabù culturali. Nel caso della pasta, il fatto che venga bollita e condita aiuta a superare il blocco psicologico legato all’entomofagia. Contiamo inoltre sui paesi nordici per la loro sensibilità al tema ecologico.
In Italia gli insetti commestibili faranno più fatica che altrove ad essere accettati come alimento?
L’Italia è tradizionalista per mentalità, e lo è ancor di più in ambito alimentare. Uno dei peggiori posti in cui sperimentare novità che richiedono curiosità verso i gusti del resto del mondo. Ma in passato ci sono state eccezioni, come il sushi. Pochi avrebbero pensato ad una diffusione così capillare di sapori inconsueti come il rafano e ad un massiccio consumo di pesce crudo. E ci sono persone che fanno da apripista. In Francia, gli insetti da mangiare stanno riscuotendo successo, e anche la Francia è tradizionalista.
Le aziende italiane avranno un vantaggio rispetto alla concorrenza, così come avviene in genere nel settore enogastronomico?
Temo che le aziende italiane faranno fatica ad accedere a questo mercato per lungo tempo. La Comunità Europea sembra essere veramente lenta nel regolamentare il settore, e se poi i singoli paesi avranno facolta’ di specificare ulteriormente cosa e’ concesso e cosa no, l’Italia ptrebbe arrivare tra gli ultimi. Invece Belgio, Olanda, Regno Unito e ora forse la Spagna hanno deciso di non seguire i tempi della UE, e hanno dato un sostanziale via libera agli insetti commestibili.
Se la domanda te la facessi fra dieci anni, come definiresti il business di Bugsolutely?
Divertente e redditizio. Divertente perché non capita spesso di fare cose nuove, trovare nicchie, addirittura inventare prodotti ed essere pure utili dal punto di vista ecologico. Redditizio perché a dispetto di molti scettici, il mercato dei prodotti alimentari basati su insetti crescerà, e chi ci ha creduto da subito vedrà dei significativi ritorni sugli investimenti che ha fatto.