3diFila ad Alberto Michelon, tassidermista (AnimalFactor Studio)
Come reagiscono i tuoi sensi all’idea di assaggiare degli insetti commestibili?
Non ho mai assaggiato insetti.
Se penso di assaggiare insetti a stomaco vuoto e con fame, i miei sensi mi spingono a farlo e reagiscono positivamente. Resta per me, come credo per molti, una frontiera comunque difficile da attraversare.
Al contrario se penso la stessa cosa da sazio la sensazione è simile al rigetto e al disgusto. Penso che uno dei motivi fondamentali di questa sensazione sia l’aspetto che hanno gli insetti.
Dagli insetti commestibili si possono ricavare farine (per l’utilizzo in dolci, pasta, pane, pizza), vari tipi di snack, barrette energetiche, integratori per sportivi. Quale tra questi prodotti potrebbe avere più successo in Italia?
Vista la fortissima tradizione culinaria e la varietà di pietanze che abbiamo in Italia, secondo me potrebbero avere più successo prodotti come le barrette e gli integratori dove gli insetti non si presentano con il loro vero aspetto e quindi il rischio che suscitino disgusto è molto minore.
Sostenibilità ed ecocompatibilità sono due motivi sufficienti per mangiare meno carne e integrare le nostre diete con proteine provenienti da fonti alternative come gli insetti commestibili?
Sono sicuro che per migliorare la sostenibilità e l’ecocompatibilità della nostra presenza sul pianeta dobbiamo per forza ripensare al modo in cui produciamo il cibo. Integrare le nostre diete con proteine ricavate dagli insetti commestibili darebbe un contributo al miglioramento della situazione attuale.